Rappresaglia fra parenti per l'uso dell'appartamento, due condanne
Il giudice infligge due anni di reclusione ciascuno agli imputati accusati di violenza privata e turbativa violenta del possesso di cose immobili
Rappresaglie e vessazioni per tentare di fare lasciare l'appartamento di comune proprietà a tre parenti che vi abitavano.
ll giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Sabrina Bazzano, ha condannato alla pena di 2 anni di reclusione Giuseppe Salemi, 66 anni, e Graziella Nora Durè, 63 anni, per i reati di violenza privata e turbativa violenta del possesso di cose immobili.
I fatti al centro del processo risalgono al periodo compreso fra il settembre e il novembre del 2017. I due imputati, per mesi, avrebbero tentato in ogni modo di vessare gli altri parenti con cui dividevano l'appartamento, nella frazione di Villaseta, prendendo a pugni e calci la porta di ingresso e, persino, rompendo il vetro di una finestra.
Alla condanna si è giunti nonostante la richiesta di assoluzione del pubblico ministero. I due imputati sono stati condannati pure a risarcire le presunte vittime che si sono costituite parte civile con l'assistenza degli avvocati Barbara Garascia e Giuseppe Bongiorno.
"Il giudizio - commentano i difensori - giunge all"esito di una dolorosa vicenda in cui le parti civili sono state per anni vittime di minacce, violenze e prevaricazioni da parte degli odierni condannati". Dalle denunce delle vittime ne sono scaturiti altri quattro procedimenti, tuttora aperti.