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Cronaca Raffadali

Il pensionato ucciso a colpi di pistola nella sua casa di campagna, slitta la sentenza per due imputati

Pasquale Mangione sarebbe stato freddato da due killer, prima del verdetto si attende la deposizione della moglie del collaborante in un altro processo

Slitta la sentenza a carico dei due presunti responsabili dell'omicidio di Pasquale Mangione, il pensionato di Raffadali freddato il 2 dicembre del 2011 nella sua casa di campagna di contrada Modaccamo. Il gup Stefano Zammuto, davanti al quale si celebra il processo con rito abbreviato, ha disposto un rinvio al primo aprile. 

Nel frattempo dovrebbe essere completata l'audizione dell'ex moglie del collaborante, imputato in questo procedimento, Antonino Mangione, che - testimoniando al processo Kerkent - aveva ritrattato le accuse dicendo che le rivelazioni fatte dall'ex marito sull'omicidio del pensionato omonimo non erano veritiere. 

In precedenza il pm Sara Varazi aveva chiesto la condanna all'ergastolo per uno dei killer - il trentaseienne Angelo D'Antona - e 16 anni di carcere per lo stesso Antonino Mangione, 41 anni, che ha collaborato con gli inquirenti raccontando di avere ricevuto l'incarico di commettere l'omicidio e di averlo organizzato ingaggiando due esecutori materiali. 

I difensori di D'Antona e Antonino Mangione - gli avvocati Valentina Tranchina, Salvatore Pennica e Teresa Alba Raguccia - illustreranno la loro arringa solo dopo l'eventuale atto istruttorio. 

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