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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Vella proposto a capo dei pm di Gela, lo scossone: la Procura dopo 12 anni perderà la sua memoria storica

Fra quattro, cinque, mesi al massimo (tanto ci vorrà per la decisione) il magistrato - che per un anno e mezzo è stato anche facente funzioni al posto del trasferito Luigi Patronaggio - sarà in un'altra realtà e si occuperà di fatti e inchieste diverse

Era il 28 marzo del 2018 quando il plenum del Consiglio superiore della magistratura nominava Salvatore Vella quale procuratore aggiunto di Agrigento. Per un anno e mezzo - fino allo scorso luglio quando il Csm ha scelto Giovanni Di Leo quale successore di Luigi Patronaggio - Vella ha diretto, quale facente funzioni, il quinto piano di via Mazzini. 

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Nel giorno in cui, la quinta commissione del Csm ha proposto all'unanimità l'attuale aggiunto Vella come procuratore della Repubblica di Gela, proprio al quinto piano di via Mazzini (sede della Procura della Repubblica di Agrigento) c'è un vero e proprio via vai dall'ufficio di Vella. E praticamente tutti - impiegati e pm - hanno il muso lungo. Alcuni già sapevano che prima o poi sarebbe successo. Ma in tanti speravano che fosse "poi", il più tardi possibile. Adesso c'è la consapevolezza, quello che è sempre stato, per ogni cosa, un punto di riferimento - memoria storica dopo 12 anni di lavoro nella città dei Templi - fra quattro, cinque mesi al massimo (tanto ci vorrà per la decisione) non ci sarà più. Sarà, quale capo dei pm, in un'altra realtà e si occuperà fatti ed inchieste diversi. Resteranno i rapporti di empatia, correttezza, disponibilità. Ma saranno personali, non più professionali.   

Salvatore Vella, 54 anni, è in Procura ad Agrigento - prima come sostituto, poi come aggiunto, passando anche come procuratore capo facente funzioni - da 12 anni. Prima, dall'aprile del 2001 al luglio del 2008 era stato, sempre in provincia, alla Procura di Sciacca e poi alla Dda di Palermo dal 2008 fino al febbraio del 2012. Vella conosce, come pochi, il fenomeno mafioso dell'Agrigentino. Ma è anche un grande conoscitore e studioso del fenomeno dell'immigrazione clandestina. E di recente, lo scorso luglio per la precisione, ha cristallizzato - e c'è stato il placet del Riesame prima e della Cassazione dopo - per la prima volta sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale il reato di pirateria marittima, previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. Le indagini, portate avanti in collaborazione dagli investigatori della squadra mobile, della guardia di finanza e dal personale della guardia costiera di Lampedusa, permisero di accertare che diversi equipaggi di pescherecci tunisini hanno cessato di essere pescatori e si sono dedicati alla più lucrosa attività di pirati, depredando i numerosi barchini in ferro che continuano a partire dalle coste di Sfax, in Tunisia, con a bordo, per la maggior parte, migranti sud-sahariani ed asiatici.

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Vella ha un curriculum di grande spessore. Ecco cosa scriveva il Csm al momento della sua proposta per la nomina quale aggiunto di Agrigento: "Dal 6 febbraio del 2012 ad oggi, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Agrigento, appartenente ai gruppi 'Reati contro la pubblica amministrazione' e 'Reati sessuali e a tutela delle fasce deboli'. Dal 2004 al 2011 e dal 2014 al 2016 è stato applicato alla Direzione distrettuale antimafia presso la Procura della Repubblica di Palermo, come coassegnatario di diversi procedimenti penali per reati di criminalità organizzata di stampo mafioso e altro, a carico di appartenenti a diverse famiglie mafiose della provincia di Agrigento. E’ evidente quindi la pluralità di esperienze maturate da Vella nel settore requirente". Il Csm - sempre all'atto della sua proposta come aggiunto della Procura - riprendeva un parere redatto per la valutazione di professionalità e Vella veniva così descritto: "Magistrato serio, laborioso e dotato di elevate capacità professionali tra cui si segnalano, in particolare, la non comune preparazione tecnico-giuridica e la adeguata capacità di organizzazione professionale del proprio e dell’altrui lavoro". Allora venne richiamato - sempre dal Csm - un rapporto informativo del 21 novembre 2016 del procuratore della Repubblica di Agrigento dell'epoca, Luigi Patronaggio. Rapporto in cui Patronaggio ha sottolineato "come Vella ha incrementato la dinamicità e lo spirito d’iniziativa che, unite alla sua solida attitudine all’organizzazione delle risorse materiali e personali, hanno reso estremamente proficua la collaborazione offerta nella conduzione della Procura". Nello stesso parere, Patronaggio evidenziava che il magistrato oltre a trattare procedimenti di notevole complessità, ha adoperato '‘tecniche di indagine che si sono confermate adeguate ed efficaci". Innumerevoli le inchieste - impossibile ricordarle tutte - portate avanti, con caparbietà e dedizione, nel corso di questi 12 anni agrigentini.

Mancano i pm

L'ufficio diretto dal procuratore Giovanni Di Leo, in organico, dovrebbe avere (oltre all'aggiunto Salvatore Vella) 12 sostituti. Ce ne sono invece solo sei. L'ultimo pm trasferito è stata Paola Vetro. A breve dovrebbero arrivare 3 pm.

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