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Cronaca Porto Empedocle

"Immortalati dalle telecamere a gettare rifiuti e incendiarli in un'area comunale", in 12 dal gup

Le accuse sono di violazione della normativa in materia ambientale e, in un singolo caso, di ricettazione

Resti di materiali per l'edilizia, grossi elettrodomestici, scarti delle pescherie e quintali di cavi di rame: le telecamere nascoste dei carabinieri, piazzate nell'area comunale di contrada San Calogero Napolitano, a Porto Empedocle, hanno immortalato le scene dei furgoni che arrivano e delle persone che scendono e gettano rifiuti di ogni tipo nel piazzale convinti di non essere visti.

La vicenda, a distanza di circa 3 anni dai fatti, approda in aula per l'udienza preliminare. Il pubblico ministero Paola Vetro ha chiesto 12 rinvii a giudizio. Le accuse sono di violazione della normativa in materia ambientale e, in un singolo caso, di ricettazione. Il procedimento si è aperto davanti al gup Stefano Zammuto ed è stato rinviato al 14 dicembre per un problema in alcune notifiche.

Le relazioni di servizio dei carabinieri hanno documentato, in alcuni casi, che i rifiuti gettati abusivamente venivano pure dati alle fiamme aggravando il rischio per l'ambiente. Alcuni dei presunti responsabili dello scempio non sono stati identificati.

La richiesta di approfondimento dibattimentale è stata firmata per: Daniele Trameli, 35 anni, di Porto Empedocle; Andrea Salvatore Varsalona, 44 anni, di Agrigento; Giovanni Minio, 50 anni, di Porto Empedocle; Vincenza Virone, 63 anni, di Agrigento; Calogero Zambito, 54 anni, di Porto Empedocle; Francesco Adriani, 32 anni, di Porto Empedocle; Benedetto Catania, 50 anni, di Porto Empedocle; Giosuè Castelli, 52 anni, di Porto Empedocle; Venerina Cappello, 52 anni, di Agrigento; Francesco Brancato, 53 anni, di Agrigento; Francesco Sacco, 32 anni, di Porto Empedocle e Calogero Picarella, 35 anni, di Porto Empedocle.

Gli imputati, attraverso i loro difensori (fra gli altri, gli avvocati Salvatore Pennica, Daniele Re, Luigi Troja, Barbara Garascia e Angelo Sutera) potranno chiedere il giudizio abbreviato o il patteggiamento. In caso contrario sarà il giudice a decidere se disporre il rinvio a giudizio. 

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