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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Progetto non concordato", ex amministratori non dovranno pagare maxi parcella

Secondo il giudice il professionista "ha trasmesso direttamente gli elaborati progettuali" senza alcun passaggio dagli organi amministrativi dell'Ente

Gli ex amministratori comunali di Menfi assolti dal non aver corrisposto una parcella di oltre 131mila euro ad un libro professionista.

La giunta dell'allora sindaco Michele Botta, difesa dagli avvocati Santo Botta e Valentina Blunda, erano stati citati in giudizio da un architetto che aveva ricevuto l'incarico professionale per la progettazione dei lavori di messa in sicurezza e restauro del complesso architettonico che si trova adiacente all'ex chiesa della Provvidenza. 

A fronte però di un avviso da poco meno di 37mila euro, l'architetto aveva presentato una parcella da oltre 131mila, a causa di una profonda revisione della progettazione derivante dalla presenza di gravi problemi geologici.

Insediatasi la nuova giunta, nel 2010, composta da Michele Botta, Antonino Mistretta, Antonino Di Carlo, Ignazio Napoli e Giuseppe Mauceri, riesce ad intercettare un finanziamento pubblico per i lavori di messa in sicurezza e restauro dell’ex chiesa della Provvidenza (ma il bando viene poi revocato).

L'architetto quindi torna a chiedere il pagamento della fattura, ma perde prima dinnanzi al Tribunale di Sciacca e, adesso, dinnanzi alla Corte d'Appello. 

In quella sede i legali degli ex amministratori hanno "eccepito - dice una nota a firma dagli stessi - la validità del disciplinare d’incarico sottoscritto con il Comune, l’inapplicabilità ai membri della giunta delle disposizioni in tema di impegno di spesa e di obbligo della preventiva copertura finanziaria per insussistenza del nesso causale del diritto del professionista ad ottenere il pagamento della parcella". I legali hanno inoltre contestato la quantificazione della parcella stessa. 

Il giudice ha ritenuto che non vi sia stato "alcun comportamento, proveniente da convenuti nel giudizio, che abbia ordinato una spesa senza curarne la preventiva copertura finanziaria, poiché il professionista procedette alla redazione del progetto, includendo gli ulteriori interventi di puntellamento ed aumentò l’importo della parcella, unilateralmente senza ricevere un preventivo incarico in tal senso al di fuori dei vincoli di spesa ad opera degli appellati, trasmettendo direttamente gli elaborati progettuali senza prima concordare alcunché con gli organi amministrativi dell’ente".

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