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Cronaca Palma di Montechiaro

L'omicidio per un trattore rubato e il traffico di armi, chiesti 12 rinvii a giudizio

La Procura mette da parte alcuni segmenti dell'inchiesta che non avevano retto al vaglio del gip e manda a processo gli altri imputati per un delitto e alcuni episodi connessi

L'inchiesta per la faida di Palma di Montechiaro, con due omicidi messi a segno come conseguenza di una scia di sangue innescata per il furto di alcuni attrezzi agricoli, approda in aula per l'udienza preliminare.

Il pubblico ministero Gloria Andreoli, tuttavia, chiede il rinvio a giudizio solo per alcune delle accuse in seguito alla bocciatura, sul piano indiziario, da parte del gip Stefano Zammuto, di alcune ipotesi di reato. Dodici gli imputati. Si tratta di: Ignazio Rallo, 40 anni; Roberto Onolfo, 29 anni; Giuseppe Rallo, 28 anni; Angelo Castronovo, 64 anni; Pino Azzarello, 40 anni; Giuseppe Azzarello, 23 anni; Carmelo Pace, 49 anni; Francesco Orlando, 26 anni; Noemi Maria Concetta Oteri, 22 anni; Giacomo Alotto, 62 anni; Gaetano Gioacchino Burgio, 50 anni e Giuseppe Giganti, 44 anni.

Onolfo e Ignazio Rallo sono accusati di avere vendicato l'omicidio di Enrico Rallo - fratello di quest'ultimo - uccidendo il trentasettenne Salvatore Azzarello. L'operazione, eseguita da carabinieri e squadra mobile, è scattata il 21 luglio dell'anno scorso.

L'inchiesta avrebbe fatto luce su una vera e propria faida che, fra il 2015 e il 2017, ha provocato due omicidi. Ad innescare la violenza sarebbe stato il furto di alcuni attrezzi agricoli. Teatro della vicenda è Palma dove il 9 novembre del 2015 e il 22 agosto del 2017 vengono messi a segno due agguati. Del primo ne fa le spese Enrico Rallo, trentanovenne colpito da numerosi colpi di arma da fuoco nei pressi di un bar.

Ad ucciderlo, secondo quanto ipotizzava la Procura, sarebbero stati Castronovo e Salvatore Azzarello. Secondo i pm, la morte di Rallo sarebbe stata vendicata da alcuni parenti e amici che decisero di uccidere Salvatore Azzarello: Giuseppe Rallo, Ignazio Rallo, Onolfo e Castronovo.

Il gip ritenne, invece, che i gravi indizi sussistessero solo a carico di Ignazio Rallo e Roberto Onolfo, finiti in carcere insieme a Castronovo: quest’ultimo accusato di entrambi gli omicidi, ma il gip ha ritenuto carente il quadro indiziario per entrambi gli episodi firmando l'ordinanza solo per armi.

La Procura, di conseguenza, ha stralciato questi capi di imputazione chiedendo solo il rinvio a giudizio per Onolfo e Ignazio Rallo. Gli altri imputati rischiano di finire a processo - l'udienza preliminare è fissata per il 2 luglio davanti al gup Micaela Raimondo - per accuse connesse di armi, furto e favoreggiamento. 

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