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Cronaca Palma di Montechiaro

Studenti disabili abbandonati a scuola? L'atto di accusa del padre di un ragazzo

Drammatica testimonianza dell'autore della denuncia che, però, non convince il giudice che lo bacchetta: "Sta dicendo cose contraddittorie"

"La preside della scuola non ha mai accettato di tenere il farmaco indispensabile per salvare la vita a mio figlio in caso di crisi epilettica, quando l'operatrice dell'istituto mi ha mandato il video che lo immortalava mentre dormiva su un materassino in una stanza ho deciso di presentare una denuncia perchè dovevo pretendere di più. Non si mandano i figli a scuola per farli dormire ma per farli studiare".

Drammatica testimonianza, in aula, al processo a carico di una preside e di tre insegnanti di sostegno rinviati a giudizio con l'accusa - qualificata come maltrattamenti - di avere abbandonato tre studenti disabili senza impartire loro alcuna attività didattica.

Si tratta di Laura Carmen Sanfilippo, 52 anni, dirigente dell’istituto “Tomasi di Lampedusa” di Palma di Montechiaro e gli insegnanti di sostegno Vincenzo Fontana, 60 anni; Giuseppina Clementi, 53 anni e Lillo Quinto Marino, 58 anni.

Il padre di uno dei ragazzi, dalla cui denuncia partirono le intercettazioni e l'indagine, ha raccontato dello stato di abbandono del figlio e non solo. "Mi disse che giocava ai videogames - ha detto rispondendo al pm Roberto Gambina - e che gli era stato detto di non rivelare a noi genitori questa circostanza. Era impossibile entrare dentro quella scuola per vedere cosa stesse succedendo perchè era militarizzata".

L'uomo, rispondendo all'avvocato di parte civile Luigi Troja, ha, inoltre, ribadito che "il farmaco salvavita, adesso che va al liceo, è regolarmente conservato nella sua scuola. Mio figlio - ha aggiunto - doveva solo essere istruito meglio, adesso è molto migliorato".

Il giudice Antonio Genna, però, lo bacchetta senza mezze misure quando è il turno delle domande dei difensori degli imputati, gli avvocati Daniela Posante, Santo Lucia e Francesco Scopelliti: l'uomo (di cui si omettono le generalità a tutela della privacy del figlio, presunta vittima) ha, infatti, confermato di avere chiesto alla preside di bocciare il figlio per consentirgli di restare un altro anno e istruirsi meglio.

Frasi, secondo il giudice, "contraddittorie" visto che aveva appena detto che era tormentato dal fatto che suo figlio doveva frequentare quella scuola. "Ci sta dicendo cose strane", ha sottolineato il giudice.

L'avvocato Posante, inoltre, gli ha chiesto se ci fossero altri istituti in grado di accogliere il figlio. La risposta è stata affermativa ma non ha aggiunto nulla sul perchè non ha deciso di iscriverlo in un'altra scuola. Dopo la sua audizione, è iniziata quella della moglie che continuerà il 25 marzo.

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