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Cronaca

Droga, la maxi operazione "Piramide": revocate altre due ordinanze

I giudici del tribunale del riesame dichiarano nulli i provvedimenti restrittivi: un indagato era finito agli arresti domiciliari e l'altro era destinatario di un divieto di dimora in provincia

Ordinanze cautelare nulle: i giudici del tribunale del riesame, ai quali si sono rivolti i difensori, hanno rimesso in libertà due indagati dell'operazione antidroga "Piramide" che, il 27 dicembre, ha fatto scattare 26 provvedimenti restrittivi con 7 persone finite agli arresti domiciliari e 19 destinatarie di un provvedimento di divieto di dimora.

Fra questi ultimi Alessandro Meli, 40 anni, di Agrigento, accusato di avere avuto un ruolo nello smercio della droga, cha adesso torna del tutto libero. Le motivazioni del provvedimento del tribunale del riesame, presieduto da Simona Di Maida, saranno depositate entro 45 giorni. La difesa, affidata all'avvocato Teresa Alba Raguccia, aveva sostenuto la totale mancanza di riscontri all'ipotesi accusatoria. 

Nelle scorse ore, in seguito all'istanza di riesame dell'avvocato Ninni Giardina, è stata dichiarata nulla pure l'ordinanza che applicava gli arresti domiciliari a Gianluca Taibi, 42 anni di Racalmuto, finito agli arresti domiciliari. In precedenza un analogo provvedimento era stato adottato per Giuseppe Lalomia, 36 anni, di Canicattì, pure lui destinatario di un divieto di dimora.

L'inchiesta, che ha portato al blitz dei carabinieri, scattato la notte dopo Santo Stefano, avrebbe accertato che il gruppo di presunti pusher, potendo uscire da casa durante il lockdown solo per fare la spesa, avrebbe spacciato davanti e dentro i supermercati.

L'ordinanza è stata firmata dal gip Stefano Zammuto su richiesta del procuratore Luigi Patronaggio e del pm Gloria Andreoli. Il gruppo, secondo quanto avrebbero accertato le indagini, avrebbe smerciato droga a cavallo di due province.

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