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Venerdì, 26 Aprile 2024
Inchiesta "Illegal Stay"

"Falsi documenti per i permessi di soggiorno": la Cassazione annulla tre arresti

La Suprema Corte si pronuncia nel merito del ricorso di tre indagati: il gip, nel frattempo, li aveva rimessi in libertà

Ordinanza cautelare annullata senza rinvio: la Cassazione si pronuncia nel merito per tre indagati dell'inchiesta “Illegal Stay”, che avrebbe disarticolato una presunta organizzazione che consentiva agli stranieri di ottenere permessi di soggiorno illegali attraverso false documentazioni contabili e fiscali.

La Suprema Corte, pronunciandosi sul ricorso degli avvocati Roberto Gambino, Francesco Gibilaro, Giovanni Crosta e Giuseppina De Luca, ha annullato il provvedimento che confermava la misura degli arresti domiciliari, con l'applicazione del braccialetto elettronico, a Nicolò Vancheri detto “Massimo”, 55 anni, titolare di uno studio contabile e di diversi patronati ad Agrigento, Moutaga Tierno Fall, 44 anni e Papa “Papi” Ndyae, 67 anni; questi ultimi due rappresentanti della comunità senegalese in città.

I tre indagati, di fatto, erano liberi da alcune settimane in seguito all'ordinanza del gip di Agrigento, Giuseppe Miceli, che disponeva la revoca della misura perchè erano state ritenute cessate le esigenze cautelari. La Cassazione, adesso, ha annullato definitivamente il provvedimento con una sentenza che potrebbe influire nel processo che dovrà essere nuovamente istruito dalla procura di Agrigento dopo che il tribunale, su sollecitazione della difesa, ha stabilito che la Dda non aveva competenza per chiedere il rinvio a giudizio.

L'operazione è scattata il 17 gennaio: la Guardia di Finanza ha eseguito un'ordinanza cautelare a carico di quattro indagati ai quali si contesta l'associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. 

Secondo quanto ipotizza l’accusa gli indagati si sarebbero associati allo scopo di favorire la permanenza illegale sul territorio nazionale di cittadini extracomunitari richiedenti il permesso di soggiorno fornendo loro documenti contabili e fiscali – quali bilanci di esercizio, dichiarazioni fiscali, scontrini e fatture per acquisto merce – ideologicamente falsi e attestanti elementi e dati non veritieri mediante la predisposizione di contratti di locazione o dichiarazioni di ospitalità non rispondenti alla reale situazione.

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