rotate-mobile
Cronaca

"Non ci fu alcuna combine giudiziaria", archiviata inchiesta per D'Orsi e imprenditore

La circostanza è emersa nel corso del processo di appello a carico dell'ex presidente della Provincia

Non ci fu alcuna “testimonianza aggiustata”: il gip di Agrigento ha archiviato l’inchiesta che ipotizzava la corruzione in atti giudiziari a carico dell’ex presidente della Provincia Eugenio D’Orsi, dell’imprenditore Vincenzo Vecchio e di un presunto intermediario. La circostanza è emersa nel corso del processo di appello a carico dello stesso D’Orsi, condannato in primo grado a un anno per abuso di ufficio per avere ottenuto il rimborso di alcuni pasti di cui non emerge il fine istituzionale, ma assolto per una trentina di reati, e del dirigente dell’ente Ignazio Gennaro condannato a otto mesi per avere dato il via libera all'approvazione dei rimborsi. Questa mattina avrebbe dovuto testimoniare l’imprenditore Vincenzo Vecchio indicato come vittima di concussione perché avrebbe svolto dei lavori nella villa di Montaperto con la sua impresa edile che D’Orsi non avrebbe pagato abusando del suo potere che gli derivava dall'essere, in quel periodo, nel 2011, presidente della Provincia.

D’Orsi, difeso dagli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari, in seguito, denunciò di avere subito un tentativo di estorsione, da parte di Vecchio, che fra la prima e la seconda deposizione al processo di primo grado gli avrebbe chiesto un posto di lavoro per il figlio prospettando che, in caso contrario, avrebbe ritrattato la precedente versione favorevole. Il pm Carlo Cinque, che ha appellato le assoluzioni, non gli credette e li indagò entrambi ritenendo in sostanza che fossero d’accordo fin dall’inizio per riferire il falso in udienza. Scenario che non ha trovato alcun riscontro. Vecchio, oggi, non ha risposto alla convocazione ed è stato multato di 250 euro. Il 22 dicembre sarà fatto un altro tentativo.

L’agronomo della Provincia, Giovanni Alletto, invece, che sarebbe stato sottratto al suo lavoro nell'orario di servizio per coordinare la messa a dimora delle famose palme nella sua villa – da lì l’accusa di peculato a carico di D’Orsi - ha ribadito di essere stato convocato da D’Orsi “ma per discutere di lavoro. Ho visto gli operai che stavano facendo un’operazione maldestra - ha detto - e sono intervenuto”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Non ci fu alcuna combine giudiziaria", archiviata inchiesta per D'Orsi e imprenditore

AgrigentoNotizie è in caricamento