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Venerdì, 26 Aprile 2024
Tribunale

"Migranti schiaffeggiati e umiliati dopo fuga dal centro di accoglienza", manca la querela: prosciolto poliziotto

Il giudice riqualifica l'accusa di "abuso dei mezzi di correzione" in percosse e dichiara l'improcedibilità. Il pm aveva chiesto 4 mesi: "Il nostro compito è quello di non farci condizionare dall'emotività e dal grande risalto mediatico della vicenda ma va punito". La difesa: "Clima goliardico, i ragazzi ridacchiano". Il gesto era stato immortalato in un video diventato virale

"Sei l'ospite e devi rispettare la legge, adesso schiaffeggiatevi a vicenda". Due migranti sarebbero stati umiliati e puniti così dopo un tentativo di fuga fallito dal centro di accoglienza dove erano stati posti in quarantena anti Covid. Secondo il giudice, tuttavia, non si è trattato di "abuso dei mezzi di correzione", come contestato dalla procura, ma di percosse. Di conseguenza, non essendoci stata mai alcuna querela, l'agente imputato è stato prosciolto.

Per questo episodio, immortalato in un video e diventato virale, l'ispettore di polizia Costantino Soglia, 59 anni, in servizio alla Questura di Agrigento, è finito a processo. 

Soglia, secondo quanto ipotizzato, dopo un tentativo di fuga di alcuni migranti avvenuto il 3 giugno del 2020, in piena pandemia, dal centro di accoglienza di contrada Ciavolotta, ad Agrigento, avrebbe umiliato due di loro, nel frattempo bloccati, di cui uno minorenne, forse per dare una "lezione" agli altri.

L'episodio è stato immortalato in un video, presto diventato virale. I due ragazzi, secondo quanto si vede nel filmato, davanti a tutti gli altri ospiti della struttura, sarebbero stati costretti a schiaffeggiarsi reciprocamente. Il poliziotto, inoltre, avrebbe colpito con due schiaffi uno dei due, esortando l'altro a "fare l'uomo". "E allora non uscire di qua", avrebbe detto successivamente di fronte alla smorfia di dolore di uno dei due migranti.

Il racconto delle presunte vittime, irreperibili già dai giorni successivi al fatto, era stato cristalizzato nel corso dell'incidente probatorio. La sentenza che proscioglie l'imputato per "mancanza delle condizioni di procedibilità" è stata emessa dal giudice Giuseppe Sciarrotta. Il pubblico ministero Cecilia Baravelli aveva chiesto la condanna a 4 mesi.

"Il nostro compito - ha detto il magistrato della procura - è quello di non farci condizionare dall'emotività e dal grande risalto mediatico della vicenda ma il gesto va punito. L'episodio è stato immortalato in un filmato che lo rende indiscutibile. Non stiamo parlando certo di torture o di gesti di particolare violenza e gravità ma indubbiamente si tratta di un abuso, di qualcosa che non andava fatto pur riconoscendo la particolare complessità e delicatezza del compito dell'agente costretto a gestire una situazione inedita e di grande stress".

Di parere opposto il difensore del poliziotto, l'avvocato Daniela Posante, che aveva chiesto di emettere una sentenza di assoluzione "perchè il fatto non sussiste". "Nel video - ha detto il legale - si assiste a una scena goliardica dove i ragazzini ridacchiano divertiti e lo prendono come un gioco".

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