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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Mancata concessione edilizia", il Tar condanna il Comune di Agrigento

Verrà realizzato un intervento di risanamento conservativo su un immobile in via Pietro Nenni, comprendente due box auto

Il Tar ha condannato il Comune di Agrigento al termine di una vicenda giudiziaria relativa ad un'autorizzazione edilizia. Verrà realizzato un intervento di risanamento conservativo su un immobile in via Pietro Nenni, comprendente due box auto. La vicenda è ricostruita dall'avvocato Girolamo Rubino, che ha assistito un cittadino agrigentino di 59 anni, insieme al collega Giuseppe Impiduglia.

L'uomo, proprietario di un immobile destinato a civile abitazione in via Nenni, aveva presentato un'istanza volta per ottenere l'autorizzazione a svolgere lavori per il risanamento conservativo dell'immobile, compresa la realizzazione di due box auto sottostanti, ma il Comune di Agrigento ha autorizzato i lavori a condizione che non venissero realizzati i due box.

"Il proprietario dell'immobile - si legge in una nota dell'avvocato Rubino - ha presentato un ricorso davanti al Tar Sicilia per l'annullamento, previa sospensione, dell'autorizzazione rilasciata. Il Tar Sicilia, Palermo, Sezione seconda, ritenendo fondate le censure ha accolto la richiesta cautelare avanzata dal ricorrente ordinando al Comune resistente il riesame del provvedimento impugnato".

"Il Comune di Agrigento - prosegue Rubino - ha provveduto al riesame del provvedimento impugnato, confermando la determinazione di non autorizzare la realizzazione di due box auto; in particolare il Comune ha sostenuto che l'immobile è circoscritto da antiche mura in materiale tufaceo, che il parametro murario è prospiciente un marciapiede pubblico e l'eventuale accesso ai box auto ne pregiudicherebbe l'utilizzo e che infine l'eventuale realizzazione dei box dovrebbe essere preceduta da uno studio della stabilità del pendio".

A sua volta, il proprietario dell'immobile, ha proposto, sempre con il patrocinio degli avvocati Rubino e Impiduglia, motivi aggiunti di ricorso contro il nuovo provvedimento, "lamentando - si legge ancora nella nota - l'eccesso di potere per contraddittorietà manifesta, laddove il Comune sul muro avente presunto valore architettonico aveva consentito l'affissione di manifesti elettorali, ed a fronte di un ipotetico pregiudizio dell'utilizzo del marciapiede aveva autorizzato lo scarrozzo, citando copiosa giurisprudenza del Consiglio di Stato secondo cui i proprietari di immobili possono realizzare nel sottosuolo degli stessi parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari anche in deroga agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti".

Il Tar Sicilia, presieduto da Cosimo Di Paola, ritenendo fondati i motivi aggiunti di ricorso formulati dagli avvocati Rubino e impiduglia, ha annullato il provvedimento impugnato, condannando il Comune di Agrigento anche al pagamento delle spese giudiziali. Pertanto, per affetto della sentenza resa dal Tar sicilia, il cittadino intreprenderà i lavori di risanamento conservativo sull'immobile realizzando anche i due box mentre il Comune di Agrigento pagherà le spese.

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