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Sabato, 27 Aprile 2024
Mafia

L'inchiesta antimafia "Xydi", atti al gip di Palermo: 20 giorni per la nuova ordinanza

Il magistrato "competente per materia" dovrà emettere un provvedimento diverso dopo quello dei gip sulla convalida dei fermi. Ipotizzabili modifiche

Gli atti sono stati trasmessi al tribunale di Palermo nelle scorse ore ed è iniziato il decorso di 20 giorni entro i quali il gip di Palermo si dovrà pronunciare sui 23 indagati dell'inchiesta "Xydi" che ha stretto il cerchio sull'ultimo superlatitante Matteo Messina Denaro e disarticolato il mandamento mafioso di Canicattì di cui l'avvocato Angela Porcello sarebbe stata la cassiera e braccio destro del compagno Giancarlo Buggea, già pregiudicato per mafia. 

L'operazione del Ros è scattata all'alba del 2 febbraio scorso. Il provvedimento di fermo di indiziato di delitto è stato firmato dai pm della Dda Claudio Camilleri, Geri Ferrara e Gianluca De Leo. Sulla maggior parte dei fermati si sono pronunciati i gip di Agrigento, essendo competente il tribunale del luogo dove viene eseguito il provvedimento.

L'avvocato Angela Porcello e il compagno Giancarlo Buggea sono rimasti in carcere. I due poliziotti coinvolti nell'inchiesta sono stati posti ai domiciliari. I gip di Agrigento, Stefano Zammuto e Alessandra Vella, hanno emesso l'ordinanza per 17 dei 23 indagati dell'operazione.

Nei confronti di Buggea e Porcello è stato convalidato il fermo ed è stata applicata la custodia in carcere. I due poliziotti coinvolti - Filippo Pitruzzella, 60 anni, ispettore fino a poche settimane fa in servizio al commissariato di Canicattì e Giuseppe D'Andrea, 50 anni, assistente capo in servizio nello stesso ufficio - sono stati posti agli arresti domiciliari.

Pitruzzella, poche ore prima del provvedimento del giudice - assistito dagli avvocati Salvatore Manganello e Antonino Gaziano - è stato interrogato nel carcere di Trapani e si è difeso, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per avere rivelato informazioni riservate su indagini in corso all'avvocato Porcello e a Buggea. Quest'ultimo si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre l'ex compagna si è difesa respingendo le accuse.

Per D'Andrea, che il giorno prima, nel carcere Pagliarelli di Palermo, difeso dall'avvocato Daniela Posante, ha risposto alle domande del gip respingendo le accuse, non è stato convalidato il fermo ma è stata firmata un'ordinanza di applicazione dei domiciliari.

Restano in carcere: Calogero Di Caro, 74 anni, boss di Canicattì; Diego Emanuele Cigna, 21 anni, di Canicattì; Pietro Fazio, 48 anni, di Canicattì; Gregorio Lombardo, 66 anni, di Favara; Gaetano Lombardo, 64 anni; Calogero Paceco, 56 anni, di Naro; Giuseppe Sicilia, 42 anni, di Sicilia; Luigi Boncori, 69 anni, di Ravanusa; Antonino Chiazza, 51 anni, di Canicattì.

Decisa, invece, la scarcerazione di Giuseppe Pirrera, 62 anni, di Favara; Gianfranco Gaetani, 53 anni, di Naro; Luigi Carmina, 55 anni, di Caltanissetta e Antonino Oliveri, 36 anni, di Canicattì. I quattro indagati (difesi dagli avvocati Giuseppe Barba, Michele Giovinco, Stefano Argento e Filippo Gallina) sono tornati liberi. 

Adesso, su tutto, si pronunceranno i gip di Palermo, chiamati ad una sorta di ratifica dell'operato dei giudici della convalida, a cui sono stati trasmessi gli atti. Il passaggio successivo sarà il ricorso al tribunale del riesame dove sarà chiesto l'annullamento dei provvedimenti restrittivi.

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