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"Grave pregiudizio contro un imputato", difesa invita giudice ad astenersi: stop al processo "Kerkent"

Il legale del presunto affiliato del clan Massimino, Francesco Luparello, ha chiesto al presidente della prima sezione penale di fare un passo indietro e non celebrare il dibattimento

"Forte pregiudizio da parte del presidente del collegio nel rigettare tutte le richieste di revoca della misura cautelare e nell'applicargli, negli anni scorsi, la sorveglianza speciale a fronte di un'assoluzione definitiva dall'accusa di associazione mafiosa". 

L'avvocato Ninni Giardina, difensore di Francesco Luparello, 46 anni, di Porto Empedocle, presunto affiliato del clan di Antonio Massimino, con queste motivazioni ha invitato il giudice Alfonso Malato ad astenersi dal celebrare il processo scaturito dall'inchiesta "Kerkent". Secondo il legale, in diverse circostanze, l'esperto magistrato avrebbe mostrato "di non avere equidistanza" invitandolo, quindi, ad astenersi. 

Alla richiesta si sono opposti i pm Alessia Sinatra e Claudio Camilleri e il collegio, dopo una breve camera di consiglio, ha deciso di approfondire la questione e comunicare la propria decisione all'udienza del 19 maggio. 

In questo troncone sono imputati in sette. Nella lista, oltre allo stesso Luparello, compaiono: Pasquale Capraro, 28 anni; Angelo Cardella, 48 anni; Francesco Luparello, 46 anni; Saverio Matranga, 42 anni; Gabriele Miccichè, 29 anni; Calogero Trupia, 34 anni e Angelo Iacono Quarantino, 28 anni. 

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