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Venerdì, 26 Aprile 2024
Mafia

"Estorsioni mafiose a imprenditori", giudizio abbreviato per il boss Massimino

La difesa chiede, però, come condizione di sentire un teste inizialmente imputato di essere il mandante di uno dei tre episodi di racket

Giudizio abbreviato a una condizione: ascoltare in aula l’imprenditore Salvatore Gambino, titolare di un'impresa che si occupa di impianti elettrici indicato in un primo momento come mandante di un’estorsione prima che l’inchiesta a suo carico venisse archiviata.

È la strategia processuale del boss Antonio Massimino, 49 anni, imputato di tre tentativi di estorsione mafiosa ai danni dei due imprenditori Ettore e Sergio Li Causi, padre e figlio. La scelta del rito alternativo, seppure condizionato all’audizione di un teste, visto che di norma il giudizio abbreviato escluda l’ammissione di altri mezzi di prova, è stata formalizzata dal difensore, l’avvocato Salvatore Pennica, alla ripresa dell’udienza preliminare dopo lo stralcio della posizione del presunto braccio destro del boss: l’agrigentino Liborio Militello, 50 anni, accusato insieme a Massimino di due dei presunti taglieggiamenti. 

Termini scaduti, Militello e Massimino fuori dal carcere

Ieri, davanti al giudice dell’udienza preliminare di Palermo, Fabrizio Molinari, è iniziato il processo. L'audizione di Gambino è stata programmata per il 7 dicembre. 

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