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Mafia

"Al volante della sua auto con la patente revocata", nuova condanna per il boss Massimino

Un anno e due mesi di reclusione al quarantottenne di Villaseta che si era difeso dicendo di avere usato il mezzo per andare in farmacia

Al volante della sua auto con la patente revocata in quanto sottoposto alla sorveglianza speciale. Il boss Antonio Massimino, 48 anni, di recente finito ancora in carcere per accuse di racket, rimedia una nuova condanna. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, gli ha inflitto un anno e due mesi di reclusione per l’accusa di violazione della misura di prevenzione personale. 

Massimino, qualche ora prima che il gup si ritirasse in camera di consiglio per emettere il verdetto, aveva cercato di difendersi rilasciando spontanee dichiarazioni e spiegando di avere usato l’auto perché aveva l’esigenza di andare in farmacia a comprare dei medicinali invocando uno stato di necessità che lo aveva costretto a violare le prescrizioni. Massimino, difeso dall’avvocato Salvatore Pennica, era stato denunciato dalla squadra mobile di Agrigento nel marzo del 2016, poco dopo essere tornato libero avendo scontato la condanna per associazione mafiosa che gli era stata inflitta al processo “San Calogero”. I poliziotti lo avevano sottoposto a un controllo al Villaggio Mosè. Massimino stava guidando l’auto di proprietà della moglie nonostante gli fosse stata revocata la patente. 

Il pm Federico Panichi aveva chiesto la condanna a un anno e otto mesi. 

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