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Cronaca

La Scala (M5s): «Nascere ad Agrigento? Un limite per gli sportivi»

Giusi Parolino è un’atleta di origine agrigentina che ad oggi è una eccellenza nell’atletica italiana e potrebbe presto salire sul podio europeo, ed anche oltre. Ma ha bisogno della sua città per realizzare i suoi sogni. Ha bisogno di strutture che ad Agrigento non ci sono

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Giusi Parolino è un’atleta di origine agrigentina che ad oggi è una eccellenza nell’atletica italiana e potrebbe presto salire  sul podio europeo, ed anche oltre. Ma ha bisogno della sua città per realizzare i suoi sogni. Ha bisogno di strutture che ad Agrigento non ci sono.
Campionessa italiana di lancio del giavellotto, primatista regionale di specialità, vice campione d’Italia di pentathlon lanci, si guadagna in silenzio un posto nella storia dell’atletica leggera in quanto è la prima donna ad Agrigento a competere nel pentathlon lanci. Da maggio ad ottobre di quest’anno nel lancio del giavellotto  ha vinto sette medaglie d’oro e tre d’argento. In particolare: 3 medaglie d’oro ai campionati individuali master , medaglia d’argento lo scorso luglio nei campionati italiani individuali nel lancio del giavellotto, medaglia d’argento nei campionati italiani estivi Pentathlon lanci, appena qualche settima fa.
E sono soltanto alcuni degli ultimi successi di un’atleta che gode di altissima stima da parte del mondo sportivo. Allenata  dal veneto Emanuele Serafin che ad oggi è uno dei più noti tecnici nazionali del lancio del giavellotto,  da anni,  quando si allena a Catania, per la tecnica ha il pregio di essere seguita da Aldo Desiderio, allenatore e padre del campione di giavellotto Alberto Desiderio.
A tutt’oggi gareggia per la SAL Catania perché ad Agrigento non trova punti di riferimento.
Ma quale può essere il limite più grande per una campionessa che tante città d’Italia ci invidiano ?
Nascere ad Agrigento.
Giusi ha bisogno di allenarsi anche nella sua città,  dove abita, oltre che a Catania, dove si reca per lavoro e  dove già si allena con tranquillità.
Ma nella città dove è nata e che l’ha vista crescere sportivamente in varie discipline  per una eccellenza come Giusi non c’è posto.
Fortunatamente esiste gente che ama lo sport come il tecnico Tommaso Scavuzzo del campo di atletica di Enna che ha mostrato grande disponibilità e non soltanto ha messo a disposizione di Giusi il campo per allenarsi ma ha proposto alla nostra atleta di allenare i giovani giavellottisti.
Invece ad Agrigento, in tanti anni di onorata carriera sportiva, nessuna istituzione cittadina si è mai interessata a quest’atleta che in silenzio ha conquistato il più alto gradino del podio italiano del lancio del giavellotto.
Agrigento infatti ha costretto da anni Giusi ad allenarsi tra la sabbia di San Leone o in qualche remota campagna della periferia. Ad oggi prepara le sue rincorse tra cassonetti dell’immondizia, ha per pedana la copertura di una vasca, per pubblico qualche inquietante scocciatore non invitato o qualche pericoloso cane randagio.
Lo scorso 11 giugno, volendo partecipare ai campionati del mondo di atletica leggera che si sarebbero tenuti a Lione in agosto, Giusi è andata nel Palazzo di Città per presentare una richiesta per poter essere autorizzata ad allenarsi nello stadio Esseneto poiché il campo di atletica di Villaseta da tempo è inagibile. Le hanno fatto girare un po’ di uffici, ha fatto anticamera.
In quale città non sarebbero saltati dalla sedia e avrebbero immediatamente cercato di aiutare e sostenere una campionessa che intende allenarsi per partecipare ad un campionato del mondo ?
In quale città ? in tutte, tranne che ad Agrigento.
Giusi Parolino non ha avuto alcuna risposta a quella richiesta sino ad oggi. O meglio: una risposta l’ha avuta via email con cui l’hanno liquidata con poche righe: “abbiamo inoltrato la sua richiesta, le faremo sapere”.   
Aspetta ancora di sapere dove potersi allenare, mentre sta continuando a correre tra cassonetti di immondizia e le zolle della  campagna agrigentina.
Giusi ha individuato  una pedana in quello che fu il campo di Atletica Leggera di Villaseta dove potersi tranquillamente allenare, basterebbe molto poco per accontentarla. Basterebbe che una qualunque delle cosiddette autorità locali,  pagate per servire i cittadini,  l’ascoltasse, la seguisse sul posto dove vorrebbe allenarsi, ripulisse e sistemasse il sito. Ma questo accade di certo ovunque vi siano dei campioni del calibro di Giusi, tranne che nel palazzo comunale di Agrigento, dove evidentemente non bastano le medaglie per essere presi sul serio. 
Ci aspetteremmo grande attenzione verso Giusi anche da parte di altre autorità, anche queste ben pagate, per esempio da quelle del Coni di Agrigento. Ma né dal Coni né da un solo Sindaco di Agrigento Giusi ha mai ricevuto una telefonata, un riconoscimento. Cose che accadono solo ad Agrigento, che pure è stata la città di Esseneto, portato in trionfo dopo le vittorie olimpiche. Altri tempi.
Voglio concludere queste amare considerazioni con un appello e con una speranza: Signor Sindaco, signor Presidente del Coni di Agrigento, dimostrate di saper fare il vostro mestiere,  quello per cui venite anche pagati. Giusi Parolino, eccellenza agrigentina nello sport, ha bisogno di una pedana e di un posto sicuro in cui allenarsi. Non chiede molto, solo un po’ della vostra attenzione. Grazie
 
Marcello La Scala
consigliere comunale di Agrigento
del Movimento Cinque Stelle  

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