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Cronaca Porto Empedocle

"La banda del ferro", sette rinvii a giudizio: tre imprenditori sotto accusa

Gli imputati avrebbero rubato tralicci, guard-rail e altri oggetti metallici: i titolari di un'autodemolizione avrebbero comprato la refurtiva

Furti di ferro di ogni tipo: paletti, cancelli, barriere metalliche e tanto altro. Il materiale veniva rubato da un gruppetto di persone che poi la andava a smaltire in un’azienda di autodemolizioni. Questa l’ipotesi della Procura che ha portato a sette rinvii a giudizio, decisi dal gup Alfonso Malato. 

A processo, a partire dal 7 novembre, davanti al giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Maria Teresa Moretti, andranno Salvatore Siracusa, 51 anni, di Porto Empedocle; Giuseppe Mannella, 52 anni, di Porto Empedocle; Gino Mendola, 28 anni, di Porto Empedocle; Carmelo Vaccaro, 49 anni, di Cattolica Eraclea; Angelo Nobile, 36 anni, di Agrigento; Eugenio Nobile, 66 anni, di Agrigento; e Carmelo Nobile, 31 anni, di Agrigento. La decisione di disporre l’approfondimento dibattimentale è del giudice dell’udienza preliminare Alfonso Malato che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio sottoscritta dallo stesso procuratore Luigi Patronaggio. 

I difensori (gli avvocati Alfonso Neri, Salvatore Pennica, Daniele Re, Michele La Placa, Calogero Santamaria, Vincenzo Vella e Nicolò Grillo), qualche ora prima che il giudice emettesse il provvedimento, avevano invece illustrato le loro tesi chiedendo il non doversi procedere.

L’inchiesta, che ha portato al processo, scaturisce da una serie di furti ai danni di aziende, abitazioni, capannoni e una scuola. Le indagini sono state svolte sul campo dai carabinieri della stazione di Realmonte. La maggior parte dei furti sarebbe avvenuta nei pressi di Porto Empedocle.

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