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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Favara

Informativa antimafia fa perdere i guadagni a un giovane imprenditore, il Tar: dovrà essere risarcito

Secondo il tribunale amministrativo regionale, al ventisettenne dovrà essere pagato il danno subito in due annate agrarie 

Aveva ottenuto un finanziamento da 330 mila euro per investimenti aziendali. Fondi però ben presto revocati a causa di un'informativa antimafia. Il ventisettenne di Favara, titolare di un'azienda agricola, assistito dall'avvocato Girolamo Rubino ha però proposto un ricorso straordinario al Capo dello Stato per l'annullamento dell'informativa antimafia prefettizia. Ricorso che è stato accolto. Il giovane imprenditore favarese ha, dunque, chiesto, dinanzi al Tar, il risarcimento dei danni subiti. Il tribunale amministrativo regionale ha deciso, dunque, che il giovane percepirà il mancato guadagno delle annualità perdute.

Il ventisettenne aveva chiesto all'assessorato regionale delle Risorse agricole e alimentari l'accesso ai benefici "Sian" sul bando relativo alla misura 112: "Primo insediamento giovani in agricoltura-pacchetto giovani". La domanda presentata dal giovane favarese, allora, venne dichiarata ammissibile. Con successivo decreto dirigenziale l'amministrazione regionale ha, dunque, disposto la concessione in favore dell'azienda agricola favarese del contributo pari ad oltre trecentotrentamila euro per l'esecuzione degli investimenti aziendali.

L'ispettorato provinciale dell'Agricoltura di Agrigento ha però, poi, comunicato l'avvio del procedimento di revoca a causa di una informativa antimafia della Prefettura di Agrigento. A questo punto, il giovane favarese, assistito dall'avvocato Girolamo Rubino, ha proposto un ricorso straordinario al capo dello Stato per l'annullamento sia dell'informativa antimafia prefettizia, sia del provvedimento di revoca del finanziamento.

L'avvocato Rubino ha censurato l'informativa impugnata sotto il profilo dell'eccesso di potere. Secondo il legale l'informativa era fondata esclusivamente su alcuni presunti legami di parentela tra il ricorrente ed alcuni soggetti controindicati, rapporti che, in realtà, si rivelavano del tutto inesistenti. Con decreto del presidente della Repubblica, corredato dal parere del Consiglio di Stato, il ricorso straordinario è stato accolto e i provvedimenti impugnati sono stati annullati.

L''assessorato regionale Risorse agricole e alimentari emanava, dunque, un nuovo decreto dirigenziale con cui veniva disposto l'annullamento del provvedimento di revoca del finanziamento e veniva assegnato al giovane imprenditore un nuovo termine di realizzazione delle attività. Il favarese, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Leonardo Cucchiara, ha proposto un ricorso davanti al Tar Sicilia per chiedere il risarcimento dei danni subiti a causa dell'inattività scaturita dall'informativa antimafia già annullata.

In particolare gli avvocati Rubino e Cucchiara hanno sottolineato che erano stati valorizzati rapporti parentali in realtà inesistenti: "un prozio del ricorrente aveva sposato una signora sorella di soggetti legati a Cosa Nostra". La sezione prima del Tar Sicilia - presidente Calogero Ferlisi, relatore il Consigliere Sebastiano Zafarana - condividendo le tesi degli avvocati Rubino e Cucchiara ha accolto il ricorso ed ha condannato le amministrazioni al risarcimento del danno riferito al mancato guadagno di due annate agrarie. 

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