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Operazione Illegal Stay

"Falsi posti di lavoro per ottenere il permesso di soggiorno": in 5 davanti al gup

Gli stranieri, per restare in Italia, avrebbero contraffatto alcuni documenti per risultare occupati

Fatture contraffate per risultare titolari di un rapporto di lavoro autonomo e avere diritto a un "permesso di soggiorno di lungo periodo". Un altro segmento investigativo dell'inchiesta "Illegal Stay", che avrebbe disarticolato una presunta organizzazione che consentiva agli stranieri di ottenere permessi di soggiorno illegali attraverso false documentazioni, approda in aula per l'udienza preliminare.

Per cinque stranieri - tre senegalesi e due marocchini - il pm Elenia Manno ha chiesto il rinvio a giudizio. A decidere sarà il giudice Stefano Zammuto che ha aggiornato il procedimento all'udienza del 14 marzo per consentire alle difese di scegliere riti alternativi.

I difensori - gli avvocati Riccardo Gueli, Roberto Majorini, Giacomo La Russa, Roberta Agozzino, Gisella Spataro e Salvatore Butera - potranno scegliere anche la strategia processuale dell'abbreviato o del patteggiamento. L'inchiesta, sviluppata in diversi filoni di indagine, ha portato al coinvolgimento, fra gli altri, dei responsabili della comunità senegalese in città e dei titolari di un patronato che avrebbe portato avanti questo sistema illegale.

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