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Sabato, 27 Aprile 2024
Tribunale / Grotte

Minacce di morte e speronamento in auto per una donna contesa: condannati entrambi

Il processo, per le accuse di minaccia, lesioni e violenza privata, scaturisce da un contrasto legato a una relazione sentimentale

Minacce di morte, inseguimenti con l'auto e speronamenti: il tutto per una donna contesa che aveva scatenato una serie di contrasti fra loro.

A conclusione del processo, per le ipotesi di minaccia, violenza privata e lesioni, entrambi rimediano una condanna. Sotto accusa i grottesi Gioacchino Romano, 39 anni, e Giuseppe Cimino, 59 anni. 

Tutto sarebbe avvenuto il 7 febbraio del 2019. Romano, secondo la ricostruzione dell'episodio, avrebbe telefonato a Cimino - da lì l'accusa di minaccia - per chiarire il loro contrasto e lo avrebbe fatto con toni espliciti. "Vieni qua che ti tiro il cuore - gli avrebbe detto -, io un minuto e ti azzoppo... tossico di m...bast.. figlio di putt... vieni che ti scippo il cuore".

Cimino, quindi, al quale si contestava l'accusa di violenza privata, minaccia e lesioni, avrebbe reagito inseguendo con la propria auto lo stesso Romano che si trovava con la compagna, ovvero la donna che sarebbe stata contesa.

Cimino, entrando nella strada contromano, avrebbe speronato la vettura di Romano, provocandogli dei traumi al cranio e al torace che lo fecero finire in ospedale con venti giorni di prognosi. La coppia, inoltre, sarebbe stata minacciata: "Scendete dalla macchina che vi ammazzo, vi devo levare di mezzo".

Entrambi gli imputati (Romano ha nominato come difensore l'avvocato Gianfranco Pilato, Cimino è stato assistito dal legale Fabrizio Caltagirone) sono stati condannati: 7 mesi sono stati inflitti a Cimino, 4 mesi a Romano. 

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