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Cronaca

Commissari di Girgenti Acque contro l'Ati: "La nostra è una gestione pubblica"

"La gestione de qua - dicono - pubblicisticamente e per la prima volta così connotata sull’intero territorio provinciale di competenza, è stata imposta da circostanze sopravvenute e dall’ancora attuale inesistenza di un gestore ritualmente designato in conformità alla legge"

Botta e risposta serratissimo tra Ati Idrico e la gestione commissariale della Girgenti Acque. Dopo la pubblicazione da parte di Agrigentonotizie della nota inviata nei giorni scorsa dall'assemblea, che di fatto diffidava i commissari a usare la definizione "Ati Ag9", questi ultimi hanno diffuso alla stampa tutta, urbi et orbi, la risposta che era stata fornita al consiglio direttivo dell'Ati. Una nota, quella dell'assemblea, ritenuta "singolare" dai commissari, che hanno ritenuto "singolare" il contenuto della stessa. Questo perché, dicono, con l'incarico di gestione commissariale firmato dal prefetto "la gestione de qua, pubblicisticamente e per la prima volta così connotata sull’intero territorio provinciale di competenza, è stata imposta da circostanze sopravvenute e dall’ancora attuale inesistenza di un gestore ritualmente designato in conformità alla legge".

Quindi non vi è nessun utilizzo "improprio" della parola Ati, dato che "tutti gli effetti della corrente gestione commissariale, organo prefettizio sostituente, sono imputabili, secondo i principi generali anche in tema di sostituzione ex lege”ad Ati, titolare esclusivo della funzione gestoria unitaria e concretamente, proprio in questa ottica, beneficiaria dell’attività tutta posta in essere dai Commissari con l’utilizzo, ancora una volta perché così imposto dalla legge e dagli incontestati provvedimenti prefettizi, dell’azienda già della Girgenti Acque. Conseguentemente, al di là di irrilevanti questioni nominali, non solo l’uso di una denominazione dell’Ente, sulla quale è da escludere qualsivoglia 'diritto di esclusiva', è motivata - soprattutto a garanzia del diritto di informazione dell’utenza e della necessità di promuovere una nuova immagine pubblicistica dell’azienda - oltre che imposta dalla legge e dagli atti amministrativi presupposti, ancora pienamente efficaci, ma è anche espressiva di natura e consistenza dei reali rapporti intersoggettivi, connotati, appunto, dall’affidamento qualificato di quei compiti gestori, totalmente e attribuibili, come motivo 'genetico', proprio ad Ati-Ag9".

Inoltre, dicono i commissari, "sembra forse ispirata dalla volontà di distinguere l’immagine dell’Assemblea Territoriale Idrica da quella della Gestione Commissariale, nonostante quest’ultima abbia sinora garantito adeguato funzionamento al soggetto pubblico obbligato a fornire il servizio essenziale; tutto ciò in condizioni di enormi e ben note difficoltà emerse nel corso delle attività, ad  oggi mai contestata".

Insomma, il clima non è sereno.

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