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Venerdì, 26 Aprile 2024
Operazione "Dark community" / Favara

Spaccio, abusi sessuali e maltrattamenti nella comunità per disabili: in 14 verso il processo

La procura ha fatto notificare l'avviso di fine inchiesta per i responsabili e gli operatori della struttura: per sette di loro, lo scorso ottobre, è scattata una misura cautelare

Spaccio di droga, maltrattamenti e violenza sessuale in una comunità di Favara: il pubblico ministero Paola Vetro e il procuratore facente funzioni di Agrigento, Salvatore Vella, hanno fatto notificare l'avviso di conclusione delle indagini nei confronti di quattordici indagati fra responsabili, operatori e persone riconducibili alla struttura che avrebbe dovuto occuparsi dell'assistenza dei disabili. 

Lo scorso 18 ottobre i carabinieri, che hanno svolto l'indagine sul campo, hanno eseguito un'ordinanza cautelare firmata dal gip Stefano Zammuto. La custodia cautelare in carcere era stata disposta per Chyarl Bennardo, 40 anni, e Carmelo Cusumano, 52 anni, entrambi di Favara. Obbligo di dimora per Luigi Emanuele Capraro, 24 anni, di Agrigento e Gaetano Lombardo, 47 anni, di Favara. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Giuseppe Papia, 64 anni, pure lui di Favara. Divieto di dimora in provincia di Agrigento per Paolo Graccione, 45 anni, e Fiorella Bennardo, 43 anni; entrambi di Favara.

Nell'elenco degli indagati, nei cui confronti si profila la richiesta di rinvio a giudizio, ci sono altre sette persone: Gaetano Gramaglia, 33 anni; Carmelo Nicotra, 38 anni; Antonio Emanuele Gramaglia, 29 anni, Salvatore D'Oro, 50 anni; Antonio Presti, 37 anni; Giovanni Colantoni, 27 anni; Calogero Rizzo, 36 anni, tutti di Favara.

L'inchiesta avrebbe accertato un giro di spaccio di droga all'interno della comunità Oasi dove alcuni ospiti erano ricoverati per problemi legati all'alcolismo o al consumo di sostanze stupefacenti. Ma non solo: l'indagine ha accertato alcuni episodi di abusi e ricatti sessuali. Le ipotesi di reato di maltrattamenti - alcuni dei quali anche piuttosto gravi con i disabili che, secondo l'accusa, sarebbero stati picchiati e umiliati, sono stati esclusi dal gip che ha ritenuto non solido il quadro indiziario ma la procura insiste e si appresta a mandarli a processo anche per questo reato. 

Con l'avviso di conclusione delle indagini i legali degli indagati - gli avvocati Salvatore Cusumano, Fabio Inglima Modica, Daniela Posante, Daniele Re, Maria Alba Nicotra - avranno 20 giorni di tempo per articolare una strategia difensiva chiedendo un interrogatorio dei propri assistiti, sollecitando atti di indagine o producendo memorie e atti difensivi. Concluso questo passaggio la procura potrebbe chiedere i rinvii a giudizio. 

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