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Sabato, 27 Aprile 2024
Tribunale / Favara

"Ricatti sessuali a volontario della Caritas che sborsò 10mila euro": in due davanti ai giudici

La procura, indagando sulla scomparsa di Gessica Lattuca, scoprì un giro di estorsioni e avviò le intercettazioni: aperto il dibattimento

Sotto processo con l'accusa di estorsione pluriaggravata: è iniziato, davanti ai giudici della prima sezione penale, presieduta da Alfonso Malato, il dibattimento a carico di Salvatore Scarabeo, 35 anni e Maria Teresa Noto, 32 anni, entrambi di Favara, accusati di un ricatto a sfondo sessuale ai danni di un 70enne anch'egli di Favara.

La presunta vittima è un volontario della Caritas che i due imputati frequentavano per ricevere sostegno economico e logistico.

La vicenda, che risale al periodo compreso fra il giugno del 2017 e il novembre dell'anno successivo, è stata scoperta per caso indagando sulla scomparsa di Gessica Lattuca, la ragazza di Favara di cui non si hanno più notizie dal 12 agosto del 2018. Un confidente rivelò ai carabinieri l'esistenza di un giro di ricatti sessuali e prostituzione con vittime, soprattutto anziani, in contesti sociali infimi di Favara e Castrofilippo. 

Le intercettazioni, quindi, consentirono di scoprire che un volontario della Caritas 70enne, che in alcune circostanze accompagnò la donna e il suo compagno in ospedale, era finito nella loro rete. In particolare, secondo la ricostruzione della vicenda, in occasione di un tragitto in auto, in cui stava accompagnando Maria Teresa Noto in ospedale, la ragazza si sarebbe fatta palpeggiare dando vita poi a una discussione, con tanto di registratore acceso, in cui si sentiva l'anziano confermare e commentare gli atti sessuali.

Ricatti sessuali a volontario Caritas: chiesti due rinvii a giudizio

Qualche giorno dopo il volontario si offre ancora di accompagnare la ragazza in ospedale, questa volta insieme al fidanzato, e i due lo avrebbero minacciato apertamente di consegnare il nastro ai familiari attribuendogli persino la paternità del figlio della ragazza, in quel momento incinta. Scarabeo, mostrando di essere a conoscenza di quanto accaduto, avrebbe preteso con decisione 500 euro "per chiudere la questione" convincendo l'anziano a pagare. Richieste analoghe sarebbero state fatte anche nei giorni successivi fino a costringere la vittima a sborsare, in tutto, 10mila euro in più soluzioni.

Il volontario, interrogato dai carabinieri che avevano ascoltato le intercettazioni, confermò le accuse.

Il collegio di giudici della prima sezione penale, presieduta da Alfonso Malato, ha dato la parola al pubblico ministero Elenia Manno e ai difensori degli imputati - gli avvocati Salvatore Cusumano e Olindo Di Francesco - per le richieste dei mezzi di prova.

Il 20 maggio sarà sentita in aula la presunta vittima.

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