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Cronaca

Covid, in Sicilia si moltiplicano focolai e contagi: superata la soglia del 10% di occupazione delle terapie intensive

Infranto anche il 15% di ricoveri in area medica. I dati resi noti dal Dasoe (il dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico) al termine della riunione del Comitato tecnico-scientifico. L'Isola verso la zona gialla. L'assessorato regionale alla Salute punta all'incremento delle vaccinazioni e del tracciamento

Il Covid in Sicilia corre veloce spinto con forza dalla variante Omicron. La conseguenza è nelle code per i tamponi, nella crescita esponenziale dei nuovi positivi e anche nella maggiore pressione ospedaliera. Nell'Isola sono state superate le soglie di occupazione dei posti letto del 10% per quanto riguarda la terapia intensiva e del 15% per l'area medica. A comunicarlo è il Dasoe (dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico) che ha diffuso una nota, ieri sera, al termine della riunione del Comitato tecnico-scientifico convocata alla luce del netto aumento dei casi nell'Isola. "Il rapporto tra casi settimanali di Coronavirus e attualmente ricoverati è di circa il 6% - si legge nella nota - e la soglia di occupazione dei posti letto del 10% in terapia intensiva e 15% in area medica è stata appena superata". 

Dati che, come aveva già anticipato il presidente della Regione Nello Musumeci, portano la Sicilia a grandi passi verso la zona gialla.

Nel periodo che va dal 29 ottobre al 28 novembre il tasso di decesso tra i non vaccinati è stato di 23,4 per 100.000 persone, mentre tra i vaccinati oscilla tra l'1,6 di quanti hanno ricevuto la terza dose e il 3,1 di chi ha fatto due somministrazioni da più di 150 giorni. Differenze che si riscontrano anche per le ospedalizzazioni: il tasso dei ricoveri in area medica tra i non vaccinati è di 118,1 ogni 100 mila abitanti, quello dei ricoveri in terapia intensiva è di 16,5, mentre nella popolazione vaccinata il dato oscilla rispettivamente tra 9,4 e il 20,5 ogni 100 mila abitanti per l'area medica e tra lo 0,8 e l'1,4 per le terapie intensive.

Nell'Isola l'11% degli attuali ricoverati si trova in terapia intensiva, ma il Dasoe evidenzia come "grazie all'estensione della campagna vaccinale" si sia "determinata una maggiore protezione verso l'ospedalizzazione rispetto al passato". Dal dipartimento citano le ultime stime dell'Istituto superiore di sanità, per il quale la dose booster moltiplica le difese "dal rischio di sviluppare una malattia grave nel caso in cui si venga contagiati dal virus". Motivo per il quale il Comitato tecnico-scientifico esorta a spingere proprio sulla vaccinazione, oltre che sul tracciamento dei contatti. In Sicilia l'82% degli over 12 ha completato il ciclo primario di vaccinazione, mentre la media di copertura degli over 60 eleggibili alla terza dose è di poco superiore al 49%.

Il Dasoe evidenzia che "l'incidenza cumulativa in Sicilia, con oltre 11.000 casi Covid a oggi, si avvicina ai 250 ogni 100.000 abitanti con un rapido incremento nell'ultima settimana in tutte le province e un particolare interessamento nell'area centro-orientale". La Sicilia è ancora al di sotto della media nazionale, ma nel periodo tra il 20 e il 26 dicembre è ancora aumentato il numero dei focolai (sono 3.649 rispetto ai 2.726 della scorsa settimana) e quello dei nuovi casi non associati a catene di trasmissione già note (5.477 rispetto ai 3.151 della settimana precedente). Quest'ultimo dato, secondo gli esperti della Regione, "evidenzia la necessità di rafforzare le capacità di tracciamento dei casi e dei contatti nel ricostruire le catene di contagio".  

Il Dasoe inoltre sottolinea che "una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, il completamento dei cicli di vaccinazione e il ricorso alla terza dose che consente il mantenimento di una elevata risposta immunitaria rappresentano strumenti necessari a contenere l'impatto dell'epidemia anche sostenuta da varianti emergenti". In funzione di questi dati l'assessorato regionale alla Salute ha ritenuto necessario "accelerare i tempi per raggiungere tutte le persone ancora non vaccinate" e per "incrementare la somministrazione della terza dose".

Il Cts, come raccomandato dal Dasoe, conferma inoltre che "nell'individuazione di zone a maggiore rischio di diffusione del contagio, dovranno essere tenute in considerazione oltre che l'incidenza e la copertura vaccinale con seconda dose anche il mancato raggiungimento di adeguati standard di copertura nella platea degli aventi diritto alla dose booster (persone con oltre 5 mesi dalla somministrazione dell'ultima dose)". 

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