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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Covid, nuova ordinanza di Musumeci: tamponi obbligatori per chi arriva in Sicilia da Malta

Le stesse misure di prevenzione sono già previste per chi proviene da Spagna e Portogallo e, come disposto a livello nazionale, da India, Brasile, Bangladesh e Sri Lanka. Musumeci: "Green pass e modello francese? Non sono convinto, meglio monitorare servizi e ingressi in Italia e in Sicilia"

Vacanze a Malta: questa volta si corre ai ripari. Dopo i focolai che la scorsa estate si sono registrati proprio a causa dei rientri incontrollati dall'isola del Mediterraneo più gettonata di sempre, quest'anno sarà diverso: bisognerà fare il tampone appena si metterà piede, di ritorno dal viaggio, in Sicilia.

Lo stabilisce un'apposita ordinanza firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci. E quindi scegliere Malta come meta per le vacanze estive sarà meno agevole del previsto. Bisognerà infatti prevedere di sottoporsi ad un protocollo di sicurezza non solo obbligatorio ma piuttosto insidioso dato che l'esito è spesso molto incerto e può provocare spiacevoli sorprese: il tampone dovranno farlo tutti quelli che vi hanno soggiornato nei 14 giorni precedenti. 

La decisione di Musumeci, tra l'altro, arriva in concomitanza con la proroga della zona rossa a Mazzarino e l'istituzione di quella a Riesi, entrambi comuni in provincia di Caltanissetta dove i contagi, nelle ultime ore, sono aumentati in modo considerevole. Nel report delle 24 ore precedenti, invece, era proprio Agrigento la provincia con il maggior numero di casi registrati (44) tra tutte le province siciliane.

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Le stesse misure di prevenzione sono già previste da una precedente ordinanza regionale che riguarda tutti i soggetti che provengono da Spagna e Portogallo e, come disposto a livello nazionale, anche da specifici paesi extra europei come India, Brasile, Bangladesh e Sri Lanka.

Musumeci: "Il modello francese non mi convince"

"La libertà dei cittadini trova la massima espressione nel rispetto dei diritti di tutti. Il modello “francese” non mi convince del tutto perché sono contrario a prevedere misure che non possono essere assicurate da adeguati controlli. Dire oggi che per entrare in un pub ci vuole il green-pass, a prescindere da ogni valutazione di merito, mi fa dire: chi controlla? Se il green-pass non lo controllano neppure nei viaggi internazionali!

Parliamo di cose fattibili: credo sia più logico tutelare i servizi essenziali e monitorare gli ingressi in Italia ed in ciascuna regione estendendo il green-pass alle attività sociali dove esistono grandi assembramenti e dove i controlli possano essere davvero effettivi ed efficaci": queste le parole di Musumeci. 


 

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