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Sabato, 27 Aprile 2024
Estorsione continuata / Campobello di Licata

"Hanno costretto un'anziana a svuotare il conto corrente e ad intestargli la casa", portati in carcere dopo la condanna

La coppia deve scontare la pena di 6 anni e mezzo di reclusione. La donna, in pochi giorni, avrebbe fatto sparire ben 148mila euro e nei giorni successivi avrebbe minacciato la pensionata per costringerla a svincolare altri buoni fruttiferi postali

Sono stati riconosciuti colpevoli - con sentenza della Corte d'appello di Palermo, che è diventata definitiva negli scorsi giorni, - di estorsione continuata in concorso. Devono scontare la pena di 6 anni e mezzo di reclusione e i carabinieri di Campobello di Licata li hanno arrestati. Si tratta di Francesco Nocera, 54 anni, e Irene Infusino di 41 anni. La coppia è stata portata, dopo l'arresto, alla casa circondariale "Pasquale Di Lorenzo". 

I due imputati (difesi dall'avvocato Lillo Fiorello) avrebbero costretto con la violenza un'ottantenne campobellese che li aveva ingaggiati come badanti a svuotare il conto corrente con un saldo di 148mila euro, svincolare dei buoni fruttiferi e, persino, intestargli un appartamento. La vittima si è costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Monica Malogioglio. 

I fatti al centro della vicenda giudiziaria si sono verificati, a più riprese, nel novembre del 2006. L’approccio fra la donna e Nocera fu quasi del tutto casuale. Quando la sorella si ammalò ebbe bisogno di un autista per essere accompagnata da Campobello di Licata, dove abitava, all’ospedale di Canicattì. Nocera, col quale c’era un rapporto di conoscenza, accettò l’incarico in cambio del compenso di 30 euro. L’uomo a quel punto, secondo la ricostruzione della vicenda, avrebbe presentato la propria compagna alla donna e i due si sarebbero offerti di aiutare le anziane pagando le bollette e sbrigando le altre commissioni quotidiane. La coppia avrebbe sequestrato in casa la sorella malata legandola a una sedia e minacciando che l’avrebbero uccisa se non fossero state assecondate le loro richieste. E così l’anziana, mentre la sorella era in casa insieme a Nocera, sarebbe andata in banca insieme alla quarantunenne che fu presentata agli impiegati della filiale come nipote, attribuendole il potere di prelievo di somme in denaro. La donna in pochi giorni avrebbe fatto sparire ben 148mila euro e nei giorni successivi avrebbe minacciato la pensionata per costringerla a svincolare altri buoni fruttiferi postali.

I due sono stati arrestati dai carabinieri che hanno dato esecuzione all'ordine di carcerazione dell'ufficio Esecuzioni penali della Procura di Agrigento. 

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