L'acqua scarseggia e il sindaco di Burgio firma l'ordinanza: vietato sprecarla
La risorsa idrica dovrà essere utilizzata esclusivamente per gli usi alimentari ed igienico-sanitari
Mentre il governo Schifani è pronto a chiedere lo stato d'emergenza nazionale, il sindaco della piccola Burgio, Enzo Galifi, dirama un'ordinanza per sensibilizzare la comunità per l'utilizzo consapevole e responsabile dell'acqua potabile. E questo per garantire una soddisfacente erogazione, tutelare/salvaguardare la risorsa idrica, l’igiene e la salute pubblica.
L'ordinanza prescrive un uso estremamente accorto dell’acqua fornita dal pubblico acquedotto e proveniente da sistemi di captazione, limitata agli usi prioritari. Di fatto, l'acqua dovrà essere utilizzata esclusivamente per gli usi alimentari ed igienico-sanitari.
I divieti
Vietato impiegare acqua potabile per le seguenti attività pubbliche e private:
- lavaggio di cortili e piazzali;
- lavaggio domestico di veicoli a motore;
- il riempimento di vasche da giardino, fontane ornamentali e simili;
- irrigazione di prati e giardini privati.
È consentito l’uso di modesta entità per l’irrigazione puntuale delle piantine negli orti a uso esclusivo domestico familiare e la bagnatura di piccoli vasi di fiori e similari - è stato scritto nell'ordinanza del sindaco di Burgio - . L'innaffiamento dovrà essere limitato per mantenere il minimo ciclo vegetativo che non comprometta la sopravvivenza delle piante messe a dimora.
Come risparmiare l'acqua
- Riparare prontamente perdite, anche minime, da rubinetti, sciacquoni, ecc.;
- Installare sui rubinetti dispositivi frangigetto che, mescolando l’acqua con l’aria, consentono di risparmiare risorsa idrica;
- Impiegare lavastoviglie e lavatrici solo a pieno carico;
- Prediligere la doccia anziché il bagno in vasca;
- Chiudere il rubinetto nell’azione di lavarsi i denti e/o di radersi la barba;
- Utilizzare l’acqua di lavaggio degli alimenti freschi per annaffiare le piante e quella di condensa da impianti di climatizzazione per lavare i pavimenti.
L’inosservanza - prescrive l'ordinanza - verrà punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro.