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La polemica

Il Cartello sociale sullo scioglimento del Cda di Aica: "Basta con i giochi di palazzo"

"Il Cda -affermano - viene liquidato ufficialmente per scarsa produttività mentre poi si sceglie il commissario tra gli stessi componenti dell'organismo deposto"

"La presa d'atto da parte dei sindaci delle dimissioni del Cda di Aica fa saltare il banco a seguito dello scontro sulla nomina del direttore generale. In questo modo si scrive una pagina triste che mortifica le aspettative di tanti cittadini che ancora credono possibile una gestione virtuosa del servizio idrico integrato nella nostra provincia".

A dirlo in una durissima nota è il Cartello sociale che riconoscono un "elemento di coerenza si registra nella posizione dei sindaci di Favara, Racalmuto e Santa Elisabetta che votando contro si tirano fuori da schermaglie che non giovano certo al futuro dell'azienda e dei suoi lavoratori".

Il Cartello inoltre evidenzia una contraddizione molto grave nella vicenda. Si legge infatti: "Il Cda viene liquidato ufficialmente per scarsa produttività mentre  poi si sceglie il commissario tra gli stessi componenti dell'organismo deposto", cioè l'ingegnere Fiorella Scalia.

"Si tratta - attaccano - piuttosto di un classico gioco di palazzo che si fa beffa degli utenti e di chi ha creduto in una scommessa che può ancora essere vinta nonostante gli ostacoli che da alcuni settori politici sono stati creati ad arte sul cammino di chi convintamente ha creduto possibile una gestione pubblica del servizio idrico. In questo scontro, tutt'altro che ideologico, non si tiene conto dei costi di un'operazione che comporterebbe cifre non indifferenti a carico della collettività".

Per questo il Cartello "invita il commissario a mantenere e utilizzare i dirigenti e il funzionario interni che hanno consentito di realizzare notevoli economie di scala e di costi, affidandosi a chi conosce bene la materia. Nello stesso tempo - continua - auspichiamo che il prossimo Cda possa essere composto da componenti di alto profilo estranei alle logiche di piccolo cabotaggio. Un Cda che non sia rigorosamente lottizzato e asservito a logiche di potere".

Il Cartello quindi invita i sindaci "a ispirarsi a comportamenti di grande responsabilità perché nel rispetto delle loro prerogative non compromettano le opportunità che consentono di programmare al meglio una dote di 100 milioni a vantaggio di un servizio sempre più puntuale nei confronti dei cittadini utenti  e per creare condizioni di maggiore garanzia per i lavoratori ancora fortemente sotto inquadrati che comunque comunque assicurano il servizio nonostante le notevoli problematiche dello star top".

A seguito dello scioglimento del Consiglio di amministrazione (Cda) dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini, avvenuto nel pomeriggio di ieri, Alfonso Provvidenza, presidente dell’Assemblea dei sindaci di Aica, a nome dell’intera Assemblea, ringrazia i componenti del Consiglio di Amministrazione per il lavoro svolto nel corso di questi anni.

Aica, l’Assemblea dei sindaci ringrazia il Consiglio di amministrazione

"A seguito dello scioglimento del Cda dell’Aica, avvenuto nel pomeriggio di ieri, Alfonso Provvidenza, presidente dell’Assemblea dei sindaci di Aica, a nome dell’intera assemblea, ringrazia i componenti del consiglio di amministrazione per il lavoro svolto nel corso di questi anni. Auguriamo buon lavoro – afferma il presidente Provvidenza –all’ingegnere Fiorella Scalia, nominata ieri commissario straordinario, che condurrà l’Azienda in questo lasso di tempo, atteso che il nuovo Cda sarà comunque designato nel brevissimo termine”.

Codacons: "Azzeramento Cda simbolo di disprezzo per la pubblica amministrazione"

"La grave crisi societaria di Aica, con l’azzeramento del Cda di ieri sera, evidenziano il disinteresse – quasi il disprezzo – per i principi della buona amministrazione. Il futuro di un servizio idrico integrato appare sempre più improntato alla inefficienza, inefficacia, antieconomicità, com’è perfettamente evidente all’utenza della provincia. La cittadinanza è allarmata rispetto a una distribuzione idrica sempre altalenante, alle gravi ed irrisolte questioni ambientali, ad una vergognosa disparità di trattamento tra utenze dello stesso ambito e all’aumento delle tariffe già tra le più care d’Italia. La politica 'che conta', sempre da dietro le quinte, ritiene di poter gestire Aica come un sottogoverno, con le nomine degli amici e gli stipendi a tanti zeri, senza alcun interesse per le questioni di merito, per i progetti, per i finanziamenti, in un settore vitale della vita quotidiana dei cittadini.  Codacons non ci sta, e richiama tutti i sindaci e la deputazione alle proprie responsabilità nei confronti della collettività, invitando altresì tutti gli organi dello Stato a ciò deputati – a iniziare da Prefettura e Procura della Repubblica – a vigilare attentamente sui passaggi che si stanno consumando in queste ore in seno all’Ati e all’Aica, fortemente improntati a garantire nuovi posti di sottogoverno per gli amici, ma anche a conservare un management del tutto inadeguato ad affrontare e risolvere i gravi problemi del settore".

(aggiornato alle ore 12)

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