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Cronaca

Ondate di calore: domenica dieci città da "allerta arancione", martedì 40 gradi in provincia

Fine settimana bollente questo ultimo di primavera, particolarmente precoce rispetto ad anni record come il 2003, il 2017 e il 2019 quando arrivarono a fine giugno

Fine settimana bollente questo ultimo di primavera, caratterizzato dalla prima ondata di calore, particolarmente precoce rispetto ad anni record come il 2003, il 2017 e il 2019 quando arrivarono a fine giugno. Domani caldo ovunque con 33 gradi a Milano e Torino; a Bologna e Firenze anche 37 gradi che saliranno a 38 domenica.

Sarà solo l'inizio del picco di caldo che è previsto per martedì con punte di oltre 42 gradi a Foggia, 40 gradi a Matera, Catanzaro, Trapani e Agrigento; 38 Palermo, 35 Roma e Napoli. 

Caldo, l'ondata di calore: il bollettino del ministero della salute

Fine settimana con diverse città da bollino arancione e Brescia addirittura da bollino rosso domenica. Questi i dati del bollettino di oggi del ministero della Salute, che minora 27 città, con quattro indicatori di rischio: 0 (bollino verde), 1 (bollino giallo), 2 (bollino arancione), 3 (bollino rosso). 

Per la giornata di sabato 19 giugno bollino arancione per sei città: Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino. Domenica bollino rosso per la città di Brescia e arancione per Ancona, Bologna, Bolzano, Campobasso, Firenze, Palermo, Perugia, Rieti, Roma e Verona. 

"Le ondate di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione", ricorda il ministero. 

  • Il livello 0 (bollino verde) rappresenta condizioni meteorologiche che non comportano un rischio per la salute della popolazione. 
  • Il livello 1 (bollino giallo) di pre-allerta indica condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di un'ondata di calore. Questo livello non richiede azioni immediate, ma indica che nei giorni successivi è probabile che possano verificarsi condizioni a rischio per la salute.
  • Il livello 2 (bollino arancione) indica condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili. 
  • Il livello 3 (bollino rosso) indica condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. Tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute.

Il bollettino delle ondate di calore del ministero della Salute

Fino alla metà di settembre, dal lunedì al venerdì sul sito del ministero della Salute vengono pubblicati i bollettini sulle ondate di calore in Italia, elaborati dal Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio, nell'ambito del Sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, coordinato dal Ministero. Il sistema è dislocato in 27 città italiane e consente di individuare, giornalmente, per ogni specifica area urbana, le condizioni meteo-climatiche a rischio per la salute, soprattutto dei soggetti vulnerabili come anziani e malati cronici. Le città monitorate sono: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo.

"Come per il 2020, la pianificazione delle attività di prevenzione per contrastare gli effetti del caldo è particolarmente rilevante in relazione all’epidemia COVID-19 e alla sua evoluzione. È importante, in questo contesto, intensificare la sorveglianza socio-sanitaria, soprattutto nei riguardi dei sottogruppi a maggior rischio, per prevenire eventuali peggioramenti delle condizioni di salute - ricorda il ministero - Alcuni recenti casi studio (NIHR - A dynamic review of the evidence around ongoing Covid19 e Neurology - Long-Haul Covid) suggeriscono, infatti, una minore tolleranza al caldo delle persone che hanno sviluppato una sindrome post Covid (long-term COVID-19), caratterizzata, anche a distanza di mesi dall’infezione, da sintomi quali difficoltà di respiro e tosse, o altri disturbi come palpitazioni, debolezza, febbre, disturbi del sonno, vertigini, delirium (nelle persone anziane), difficoltà di concentrazione, disturbi gastrointestinali, ansia e depressione". 

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