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Sabato, 27 Aprile 2024
La decisione / Menfi

“Accompagnava la figlia per incontri a luci rosse a pagamento”: la madre rimane in carcere

Il tribunale di sorveglianza di Palermo ha rigettato l’istanza di affidamento ai servizi sociali: rimarrà in cella per scontare la pena residua di quasi 3 anni

Niente affidamento ai servizi sociali per la madre di una ragazzina che, quando aveva 14 anni, era stata costretta a subire rapporti sessuali dietro pagamento. La donna, già condannata a 8 anni di reclusione, rimarrà in carcere per scontare la pena residua di quasi 3 anni. 

I fatti contestati sarebbero avvenuti a Menfi e a Gibellina. Il tribunale di sorveglianza di Palermo ha così rigettato l’istanza del legale che assiste la donna, l’avvocato Antonino Sutera. La madre della ragazzina è accusata di aver accompagnato la figlia nei luoghi in cui si consumavano gli atti sessuali, dei veri e propri incontri a luci rosse, dietro pagamento di somme variabili dai 30 ai 200 euro. Tutto sarebbe stato poi raccontato con dovizia di particolari dalla stessa ragazzina che ha anche descritto le persone con cui avrebbe avuto i rapporti e gli arredi delle case in cui avvenivano gli incontri.

Tutto ebbe inizio nel 2017 con le prime indagini. La ragazzina venne subito allontanata dalla madre e portata in una struttura protetta.

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