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"Corruzione in concorso"

"Ha favorito l'affidamento dell'assistenza domiciliare per anziani non autosufficienti ricevendo 7.500 euro": arrestato il capo di Gabinetto del Comune di Agrigento

Gaetano Di Giovanni, tornato ad essere di recente comandante della polizia municipale, è stato trasferito in carcere dai carabinieri della compagnia di Partinico

Corruzione in concorso. È per quest'ipotesi di reato che i carabinieri della compagnia di Partinico hanno arrestato, stamattina, il capo di Gabinetto del Comune di Agrigento Gaetano Di Giovanni. Ad affiancare i militari dell'Arma di Partinico anche i colleghi della stazione di Raffadali dove Di Giovanni vive. 

Di Giovanni, che di recente è tornato ad essere anche comandante della polizia municipale della città dei Templi, è stato trasferito in carcere, al "Pasquale Di Lorenzo" di contrada Petrusa. I militari dell'Arma hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare dopo che Di Giovanni, nel 2022, era stato indagato. 

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L'accusa formalizzata a carico di Di Giovanni

Gaetano Di Giovanni, 59 anni, all'epoca dirigente del distretto socio-sanitario di Agrigento, è accusato "d'aver con più atti, in tempi diversi e in esecuzione del medesimo disegno criminoso, compiuto atti contrari ai doveri d'ufficio consistiti nell'aver favorito l'affidamento del servizio di assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani non autosufficienti (per un totale complessivo di 204.051,55 euro) alla società Medea e l'affidamento dei servizi socio-assistenziali nei Comuni di Santa Elisabetta e di Agrigento (per un importo complessivo di 89.355 euro) alla coop Nido d'Argento, ricevendo da Gaglio, Terzo e Chiaravello (rappresentanti di fatto anche della società Medea) in almeno tre tranches la somma complessiva di 7.500 euro". Il reato contestato - secondo l'accusa - sarebbe stato commesso a Palermo e ad Agrigento in data prossima e successiva al 30 agosto del 2021. 

L'inchiesta e i sequestri 

Nel maggio del 2022, i carabinieri di Partinico - coordinati dalla Procura della Repubblica di Palermo - avevano acquisito, dopo circa 6 ore di controlli e ispezioni, una "montagna" di faldoni e supporti informatici in uno degli uffici, quello del dirigente del distretto socio-sanitario D1 di cui Agrigento è capofila, al terzo piano di palazzo dei Giganti. 

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Vi sarebbe stata – ma allora non ci furono mai conferme istituzionali al riguardo – una denuncia, fatta forse da una cooperativa concorrente, contro la coop che si occupa della gestione di alcuni servizi di assistenza domiciliare ai disabili, tanto nella città dei Templi quanto in altri Comuni del distretto. E a essere acquisiti sarebbero stati, allora, proprio gli atti relativi a questo incarico dato dal distretto socio-sanitario D1. Una perquisizione, all'epoca, era stata fatta anche nell'abitazione del dirigente del Municipio di Agrigento. 

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(Aggiornato alle ore 10,20)

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