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Domenica, 28 Aprile 2024
Il mistero / Favara

L'inchiesta sui frammenti ossei ritrovati a Favara: sono umani o animali e a che epoca risalgono?

Se risulteranno essere di un essere di un individuo sarà fondamentale datarli per comprendere a quale epoca risalgono, a quando grosso modo è avvenuta la morte. Sono 4 le persone scomparse in città

"Le ossa parlano, raccontano, fanno capire". Lo ripeteva spesso, durante le lezioni alla facoltà di Giurisprudenza, Gaetano Ingrassia: docente palermitano, il più autorevole del mondo scientifico per le discipline antropologico-criminali, criminologiche e medico legali, morto nel giugno del 2011. Un refrain che è tornato forte, anzi fortissimo, fra il quinto piano del palazzo di giustizia di Agrigento (sede della procura della Repubblica), la caserma dei carabinieri di Villaseta dove c'è il nucleo Investigativo e la tenenza dei militari dell'Arma di Favara. Parole che rimbombano dallo scorso giovedì, da quando nell'abitazione di via Luigi La Porta a Favara sono stati trovati dei frammenti ossei. "Le ossa parlano", ma se sono ossa. Coi frammenti tutto diventa un po' più complicato, non impossibile, ma indubbiamente complicato.

Resti umani o animali? 

I resti ritrovati, e posti sotto sequestro dai carabinieri nella casa del quartiere Giarritella, dovranno essere esaminati da un antropologo forense che stabilirà se si tratta di frammenti ossei umani o animali. Ma verranno eseguite anche analisi isotopiche che serviranno a datarli. E la forbice, per stabilire un periodo approssimativo, è di 10-20 anni. Non verrà usata, naturalmente, l'analisi al carbonio che serve per resti di almeno 100-200 anni. Datare i frammenti ossei ritrovati è fondamentale per comprendere a quale epoca risalgono, a quando grosso modo è avvenuta la morte. E a "primo acchito" i resti recuperati nell'abitazione di via Luigi La Porta non sembrerebbero essere recentissimi. 

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Soltanto se verrà accertato che i frammenti ossei sequestrati sono umani, allora si tenterà di estrarre il Dna - partendo dal cromosoma: se maschile o femminile - per una successiva comparazione. Sempre che il Dna non sia degradato. Il caso è quotidianamente attenzionato e coordinato dal procuratore Giovanni Di Leo. 

Il passaggio determinante: la datazione

Sempre che venga accertato che si tratti di frammenti ossei umani, perché è possibilissimo che siano resti animali, datarli sarà fondamentale. E questo perché a Favara non è scomparsa - anche se ha avuto un eco informativo a livello nazionale - soltanto Glllessica Lattuca, la 27enne mamma di 4 bambini. Perché dall'11 novembre 1997 sono stati ben 4 i favaresi desaparecidos.  

Le ossa parlano, raccontano, fanno capire"

Gaetano Ingrassia

docente di Antropologia criminale e Medicina legale - Giurisprudenza - Università di Palermo 

I favaresi scomparsi 

L'ultimo, in ordine di tempo, a sparire nel nulla, era il 13 maggio del 2020, fu Giuseppe Fallea, pensionato, di 84 anni. Viaggiava a bordo della sua Chevrolet Matiz di colore grigio che venne ritrovata, il 22 giugno dello stesso anno, nelle campagne di Casteltermini. Il caso più eclatante è stato quello della ventisettenne Gessica Lattuca.

gessica lattuca, scomparsa a favara

La ragazza scomparve nel nulla il 12 agosto del 2018. Il primo a essere indagato - per sequestro di persona e sfruttamento di prostituzione - fu l'ex compagno Filippo Russotto. Accuse a cui vennero, poi, aggiunte anche quelle di maltrattamenti che avrebbero causato la morte di Gessica e quindi occultamento di cadavere. 

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Lo scorso 14 giugno, venne iscritto nel registro degli indagati il fratello della ragazza - Vincenzo Lattuca, 43 anni - con l'accusa di omicidio aggravato e occultamento di cadavere in concorso con ignoti. La nuova ipotesi investigativa fatta dalla squadra mobile, e non più dai carabinieri, dopo che era stata scartata la pista legata al coinvolgimento del compagno della donna Filippo Russotto, si concentrava sul fatto che la ragazza fosse stata uccisa dopo una lite scaturita dallo stato di ubriachezza di Gessica. Il cadavere sarebbe stato poi fatto sparire. A questa ipotesi si era arrivati dopo il ritrovamento di alcune tracce ematiche riconducibili a Gessica, nell'abitazione del padre della ragazza dove viveva anche il figlio Vincenzo. Lo scorso 20 giugno, Vincenzo Lattuca è però deceduto all'improvviso.

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Fra i favaresi scomparsi anche - era il 6 marzo 2011 - Luigi Pirrera, pensionato di 68 anni. L'uomo, quella domenica, uscì di casa alle 7,30 circa per andare a prendere, come d'abitudine, il caffè al bar. Poco prima delle 9 è rientrato a casa, ma si è subito allontanato, con la sua Volkswagen Golf, senza dir dove andava. Il figlio ha ritrovato l’auto, regolarmente chiusa, parcheggiata vicino allo stadio comunale. Di lui però nessuna traccia. Risale, invece, al 1997 la scomparsa di Diego Ferraro, 18 anni. Quel pomeriggio, è uscito da casa, in sella a un motorino, con un conoscente e non ha fatto più ritorno. L'amico riferì d'averlo lasciato nel centro del paese dove pare avesse un appuntamento con altri due ragazzi. Il 18enne è stato cercato anche ad Amsterdam, dove vive un suo zio e dove pare volesse trasferirsi per cercare lavoro.

Sei agrigentini scomparsi in due anni
  • Il 13 maggio del 2020 è scomparso Giuseppe Fallea, 84 anni, di Favara.
  • All'inizio di gennaio del 2019 è sparito, ma da Marsala dove era ricoverato in una struttura sanitaria, Angelo Gentile, 48 anni, originario di Santo Stefano Quisquina.
  • Dal 25 settembre del 2018 non si hanno più notizie di Gioacchino Vella, 42 anni all'epoca della sparizione, di Palma di Montechiaro.
  • Il 12 agosto del 2018, Gessica Lattuca.
  • Il 17 aprile dello stesso anno scomparve Giuseppe Gulli, pensionato di 86 anni, di Menfi.
  • Il 19 gennaio del 2018, a Racalmuto, si persero le tracce di Giuseppe Alaimo, allora 63enne. 

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