Coronavirus: Sicilia in zona gialla, cosa si può fare e le regole sugli spostamenti
Prorogato, fino al 25 febbraio, sull’intero territorio nazionale, il divieto di raggiungere regioni diverse da quelle di residenza, salvo comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità come motivi di salute
La Sicilia è in zona gialla. Come Campania, Basilicata, Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Valle d'Aosta, Marche, Piemonte, Molise, Sardegna e Veneto.
- zona arancione: Provincia Autonoma di Trento, Umbria; Abruzzo, Liguria, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano (dove però sono in vigore ulteriori misure restrittive)
- zona rossa: nessuna regione, ma diverse province.
- zona bianca: nessuna regione.
Le regole in vigore nelle regioni gialle e arancioni
Insomma l’Italia è per la maggior parte in giallo, con ampie chiazze di arancione e diverse province in rosso. Nelle regioni gialle bar e ristoranti potranno restare aperti fino alle 18. Come sempre l’asporto è consentito fino alle 22 mentre per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. I negozi saranno regolarmente aperti, così come nelle zone arancioni, ma viene confermata la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione di farmacie, tabacchi, punti vendita di generi alimentari ed edicole al loro interno. Nelle zone arancioni resteranno chiusi bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie (ad eccezione delle mense e del catering) e per spostarsi al di fuori del proprio comune servirà l’autocertificazione.
Il divieto di spostamento tra regioni fino al 25 febbraio
Intanto è arrivato il via libera dal Consiglio dei ministri (l’ultimo dell’era Conte) al decreto legge Covid che proroga il blocco degli spostamenti tra le Regioni, comprese quelle gialle, dal 15 al 25 febbraio.
Il testo del provvedimento, si legge sul sito di Palazzo Chigi, “proroga, fino al 25 febbraio 2021, sull’intero territorio nazionale, il divieto di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Come già previsto, è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”. Insomma, resta il divieto di spostamento: le uniche eccezioni sono quelle che abbiamo imparato a conoscere in questi mesi e che illustrate nelle Faq pubblicate sul sito del governo.