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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Invio di rifiuti all'estero, 10 Comuni agrigentini ricevono la lettera della Regione

E' stata recapitata una missiva di sollecitazione da parte del dirigente generale Cocina, entro il 31 bisognerà firmare i contratti. Il rischio è la decadenza dei sindaci

Produrrebbero, stando agli ultimi censimenti, più del 70% di rifiuto indifferenziato e dovrebbero quindi predisporre gli atti necessari per smaltire queste tonnellate presso impianti non presenti in Italia. Per 10 comuni dell'Agrigentino arrivano le sollecitazioni della Regione Siciliana.

Ad aver ricevuto una lettera firmata dal dirigente generale Cocina sono stati, nei giorni scorsi, Burgio, Camastra, Campobello di Licata, Canicattì, Favara, Lampedusa e Linosa, Licata, Naro, Palma di Montechiaro e Ravanusa. Tutti centri che, stando appunto al Dipartimento regionale acque e rifiuti, non avrebbero raggiunto la soglia del 30% di raccolta differenziata, facendo scattare gli obblighi fissati con ordinanza dal presidente della Regione solo pochi mesi fa.

Adesso, questi Comuni avranno fino al 31 luglio per opporsi alle richieste - se, ad esempio, contestano il dato attribuitogli sulla differenziata, oppure provvedere a firmare i contratti con ditte straniere apposite che possano accogliere la spazzatura prodotta a partire già da ottobre. Tutto, ovviamente, al netto di proroghe e rinvii, oggi ipotesi non esattamente trascurabili. Se, come dicevamo, in molti hanno già contestato l'inserimento nella "lista dei cattivi", altrettanti ritengono eccessivamente stringente il provvedimento di inviare i rifiuti all'estero, non solo perché molto costoso, ma anche perché, la mancata stipula dei contratti in questione potrebbe consentire alla Regione di far decadere i sindaci in carica.

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