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Venerdì, 26 Aprile 2024
Tribunale / Palma di Montechiaro

Assenteismo al Comune, la difesa: "Uscivano per pochi minuti perchè non c'erano bagni e acqua"

Il processo a venti impiegati è giunto agli sgoccioli: un maresciallo dei carabinieri rivela che l'uscita secondaria del Municipio era a pochi metri dal bar. Chiamato a deporre il segretario di un sindacato per confermare che gli uffici erano sprovvisti di servizi igienici adeguati e non c'erano distributori di bevande

Non si allontavano dall'ufficio per fare la spesa o sbrigare altre questioni personali ma semplicemente si limitavano a spostarsi alcuni minuti per andare al bar, distante pochi metri dall'ingresso secondario, per prendere una bottiglietta d'acqua o il caffè o andare in bagno visto che gli uffici erano sprovvisti di servizi igienici adeguati e distributori automatici di bevande.

E' quanto sostiene la difesa che punta a ribaltare la tesi accusatoria chiamando a deporre un dirigente sindacale, ancora da individuare, per confermare la circostanza. Il processo è quello a carico di venti impiegati del Comune di Palma di Montechiaro, imputati, davanti ai giudici della seconda sezione penale presieduta da Wilma Angela Mazzara, per alcuni episodi di assenteismo. 

Ecco l'elenco degli imputati: Matteo Bordino, 62 anni, Salvatore Castellino, 57 anni, Maria Collura, 57 anni, Salvatore Di Vincenzo, 55 anni, Fabio Marino, 52 anni, Gioacchino Angelo Palermo, 60 anni, Anna Provenzani, 54 anni, Giuseppe Rumè, 63 anni, Rosario Zarbo, 54 anni, Grazia Arcadipane, 54 anni, Silvana Cancialosi, 55 anni, Renato Castronovo, 66 anni, Calogero Mario Di Caro, 61 anni, Concetta Maria Di Vincenzo, 51 anni, Ignazio Falsone, 69 anni, Vittorio Inguanta, 66 anni, Francesco Lo Nobile, 69 anni, Giuseppe Calogero Petrucci, 58 anni, Rosario Salerno, 58 anni e Baldassare Zinnanti, 66 anni.

I pedinamenti e i servizi di osservazione sono stati svolti in due fasi, nel 2014 e nel 2015, e avrebbero fatto emergere, secondo quanto ipotizza l'accusa, un fenomeno diffuso e collaudato di allontanamento arbitrario dal posto di lavoro dopo avere passato regolarmente il badge.

Fra le imputazioni quella di essersi allontanati per andare ad un convegno, in gioielleria o per sbrigare le più disparate questioni personali. 

In aula è stato ascoltato il maresciallo Giuseppe Tupputi che ha coordinato il secondo segmento dell'inchiesta. Il sottufficiale, rispondendo ai difensori degli imputati (fra gli altri gli avvocati Santo Lucia, Francesco Scopelliti, Domenico Romano, Vincenzo Caponnetto e Orlando Dicembre), ha spiegato che "la porta secondaria del Comune non era monitorata e dista due o tre metri da un bar".

I difensori puntano, quindi, a dimostrare che, in alcuni casi, si è trattato di un semplice allontamento di pochi minuti, necessario per prendere l'acqua al bar o andare in bagno. Circostanza che, se confermata, potrebbe essere penalmente irrilevante. Il 13 luglio, su richiesta, in particolare dell'avvocato Lucia, sarà sentito il segretario di un sindacato da individuare per confermare la circostanza - che il maresciallo non ha saputo confermare - che al Comune mancavano servizi igienici adeguati e distributori di bevande. 

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