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La faida fra famiglie di Palma, Patronaggio: "Si piangono i morti, ma si nega perfino l'evidenza"

Durante il blitz che ha visto in campo anche la presenza dei "cacciatori di Sicilia" dei carabineiri sono state sequestrate alcune cartucce calibro 7,65

“Tante volte rileviamo questa brutta abitudine di risolvere, a colpi di pistola, le problematiche di assoluta banalità e questo poi porta lutti e carcerazioni inutili”. Così dai microfoni di AgrigentoNotizie, ha parlato il vice questore Giovanni Minardi, dirigente capo della squadra mobile di Agrigento a margine della conferenza sul blitz congiunto di polizia e carabinieri, che ha portato, fra Palma di Montechiaro e Licata, all’esecuzione complessiva di nove ordinanze di custodia cautelare emessi dalla Procura della Repubblica.

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"A Palma di Montechiaro si spara per motivi veramente futili. Nel corso degli anni, abbiamo visto una serie di agguati per motivi veramente banali. E' una logica che investe un sottobosco di agrigentini che ricorrono alle armi per liti e diatribe varie". Ha aggiunto Giovanni Minardi, dirigente della Squadra Mobile di Agrigento. 

"Ci siamo mossi in contesto fortemente omertoso, è stata negata perfino l'evidenza, in questi territori si piangono i morti ma non si collabora con l'autorità di polizia - hanno detto il procuratore capo Luigi Patronaggio e il dirigente della Mobile, Giovanni Minardi, - . Se uno degli indagati, in occasione del tentato omicidio di Enrico Rallo, avesse raccontato ai carabinieri intervenuti quanto era di sua conoscenza, avremmo sicuramente un morto in meno e due padri di famiglia liberi. Per questo attaccamento viscerale al 'non collaboro' si determina un bivio, nella strade della vita, che porta a conseguenze terribili, 

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Potrebbe interessarti: https://www.agrigentonotizie.it/cronaca/palma-duplice-omicidio-arresti-patronaggio-omerta.htmlSulla temibile presenza di armi, testimoniata anche dai numerosi sequestri effettuati dalle forze dell’ordine, si è soffermato il comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento, il colonnello Giovanni Pellegrino che ai microfoni di AgrigentoNotizie ha detto: ”Anche questa notte, grazie anche ai carabinieri dello squadrone riportato dei cacciatori di Sicilia, attraverso delle perquisizioni accurate, è stato possibile rinvenire alcune cartucce calibro 7,65 che sono state sequestrate”.

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