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Venerdì, 26 Aprile 2024
La polemica

Nuovi contenitori per abiti usati in città, l’affondo del Codacons “Diventeranno delle discariche”

L’associazione che tutela i consumatori esprime forti dubbi sull’efficacia di questa soluzione: “E’ stata presentata come una rivoluzione della raccolta differenziata, ma in realtà si faranno dei passi indietro”

Sull’installazione di 38 nuovi contenitori per abiti usati disseminati nella città dei templi il Codacons non ci sta e punta il dito contro l’amministrazione Micciché: “Mentre all’albo pretorio spuntano le cosiddette ‘delibere di variante’ sulla raccolta differenziata per milioni di euro come fossero funghi - ha detto il responsabile regionale del Codacons Giuseppe Di Rosa- il sindaco annuncia l’installazione di questi nuovi contenitori che diventeranno presto delle discariche di accessori di abbigliamento e biancheria. Non sarà una rivoluzione della raccolta differenziata: si faranno 3 passi indietro rispetto a quanto stabilito nel contratto con le isole ecologiche di prossimità.

Che il servizio dei rifiuti nella città dei templi non funziona e viene utilizzato a piacimento della becera politica, ne sono la conferma le delibere di variante pubblicate negli ultimi mesi del 2022, varianti più volte chieste da noi nel rispetto e nel miglioramento del contratto e negate dall’amministrazione. La gestione fallimentare prima dei CCR fissi previsti nel contratto ma mai messi a regime, così come di tutti i CCR aperti e chiusi in questi 2 anni, creati e mai gestiti come era giusto fare, assieme alla mancata volontà di perseguire gli incivili, è stata la scusa per creare economie e pagare servizi facendoli figurare come aggiuntivi, cioè risorse disponibili attraverso un procedimento amministrativo chiamato variante: un vero e proprio raggiro e artifizio creato ad hoc per mettere in moto nuove assunzioni, foraggiare un sistema sempre meno trasparente per il quale abbiamo sollevato più volte numerosi dubbi e per il quale crediamo che alcuni costi siano stati duplicati essendo citati servizi già inclusi nella base contrattuale originaria. In poche parole il cittadino sta pagando un servizio 2 volte, servizio mai soddisfacente.

Ci aspettiamo che la città capisca che non abbiamo a che fare con gente “sprovveduta” e “perbene” ma che di fatto tutto gira attorno al prossimo appalto rifiuti da 106 milioni di euro”. 

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