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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Licata

"Vi ammazzo, vi sparo": minaccia i poliziotti per evitare sequestro, multa e indagini, firmato divieto di dimora per 50enne

Tre le occasioni, a distanza ravvicinata, in cui l'indagato sarebbe andato su tutte le furie rivolgendosi agli agenti anche con gravi e pesanti offese : ecco perché il gip ha disposto la misura cautelare

"Vi ammazzo", "vi sparo". Queste - grosso modo - le minacce rivolte ai poliziotti del commissariato di Licata da un cinquantenne a cui hanno prima sequestrato il ciclomotore, poi fatto una multa e infine notificato che era sottoposto ad indagini nell'ambito di un avviato procedimento penale. Offese e minacce che - stando all'accusa - sarebbero state ripetute nelle tre circostanze in cui il licatese si sarebbe trovato al cospetto degli agenti di polizia. Uno stato di ira che il licatese avrebbe già provato a giustificare sostenendo di sentirsi "perseguitato" dalla polizia. Un comportamento però ingiustificabile che sarebbe stato indirizzato "a  costringere i poliziotti a non compiere doverosi atti d’ufficio". A carico del cinquantenne licatese - che ha nominato quale suo difensore di fiducia l'avvocato Gaspare Lombardo - il gip del tribunale di Agrigento, su richiesta della Procura della Repubblica, ha firmato una misura cautelare di divieto di dimora nel Comune di Licata. 

Misura che è stata notificata, e dunque applicata, nella giornata di ieri. Per i poliziotti del commissariato di Licata - che sono coordinati dal vice questore Cesare Castelli - e per la Procura della Repubblica, l'uomo avrebbe tenuto delle pericolose condotte e si sarebbe, appunto, reso protagonista di gravi e inammissibili minacce agli agenti. Minacce ed offese si sono materializzate - stando sempre all'accusa - in tre distinte occasioni, le ultime due soltanto nello scorso mese di ottobre. 

Il cinquantenne licatese è stato iscritto nel registro degli indagati per le ipotesi di violenza o minacce a pubblico ufficiale. Il gip del tribunale di Agrigento, accogliendo pienamente le ipotesi investigative del commissariato e del pm, "evidenziando la gravità delle condotte, il progredire dello spessore delle minacce e la loro reiterazione ravvicinata, con rischio di ulteriore ripetizione o di commettere reati ancora più gravi nei confronti dei poliziotti" - ha ricostruito la Questura di Agrigento - ha emesso il provvedimento cautelare del divieto di dimora a Licata. 

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