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Domenica, 28 Aprile 2024
L'inchiesta "Nuova Cupola" / Villaseta

Condannato per mafia ma ora si è "ravveduto": 43enne torna libero

Pietro Capraro ha scontato 9 anni di carcere nell'ambito dell'operazione che ha sgominato il nuovo organigramma mafioso della provincia di Agrigento. Il magistrato di sorveglianza revoca la libertà vigilata

Condannato a 9 anni di carcere con l'accusa di essere stato un associato mafioso di Villaseta, torna libero - il giorno della vigilia di Natale del 2019 - e affronta un periodo di tre anni di sorveglianza speciale.

Pietro Capraro, 44 anni, adesso, secondo il magistrato di sorveglianza Federico Romoli "sembra essersi ravveduto": nei suoi confronti, quindi, come chiesto dal suo difensore, l'avvocato Salvatore Cusumano e con il parere favorevole della stessa procura, è stata revocata la misura di sicurezza della libertà vigilata. Si tratta di un provvedimento, previsto come "appendice" alla condanna, che detta alcune restrizioni della libertà personale fra cui l'obbligo di dimora nel Comune di residenza e il divieto di frequentare pregiudicati.

Capraro, autotrasportatore con alle spalle piccoli precedenti, è finito in carcere il 26 giugno del 2012 quando è scattato il blitz scaturito dall'inchiesta "Nuova cupola": il processo ha poi confermato il suo ruolo di associato di spicco della famiglia mafiosa di Villaseta dedita, soprattutto, alle estorsioni.

Dopo la condanna, tuttavia, secondo quanto ricostruito dal magistrato di sorveglianza, ha mostrato segnali di ravvedimento fra cui la ripresa dell'attività lavorativa e l'inserimento in un normale contesto sociale e familiare. Tanto che è stata ritenuta insussistente la pericolosità sociale necessaria per l'applicazione della misura di sicurezza.

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