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Cronaca

La giornalista morta per malaria, il gip ordina di acquisire diario clinico originale

L'ordinanza, nel corso dell'udienza per discutere sulla richiesta di archiviazione per due medici e due operatori parasanitari, in seguito alle osservazioni del legale dei familiari di Loredana Guida. "Differenze fra i fogli agli atti e la cartella presente negli archivi dell'ospedale". Il giudice fa chiarezza. Decisiva la questione legata alla somministrazione del chinino

Prima l'acquisizione di alcuni atti del diario clinico, adesso l'intera cartella in originale. Il gip Luisa Turco decide di fare chiarezza in merito ad alcune presunte differenze fra i documenti della cartella clinica di cui era estratta copia durante le indagini e l'originale attualmente custodita negli archivi dell'ospedale San Giovanni di Dio.

Il procedimento è quello che scaturisce dall'opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal difensore dei familiari di Loredana Guida, la giornalista e insegnante di 44 anni deceduta il 28 gennaio dell'anno scorso per una malaria non diagnosticata. 

L'avvocato Daniela Posante, che si è opposta alla richiesta di proscioglimento, formulata dal pm Elenia Manno per due medici e due paramedici dell'ospedale San Giovanni di Dio, ha chiesto al giudice di acquisire il diario clinico in originale. Questo perchè parrebbero esserci, secondo il legale la cui richiesta è stata avallata anche dal pm Gloria Andreoli, delle differenze fra i fogli originali che si trovano in archivio e quelli acquisiti durante le indagini.

Presunte anomalie, di cui adesso il giudice prova a fare chiarezza, che inciderebbero nella ricostruzione di un aspetto decisivo, ovvero la somministrazione del chinino alla donna.

In questo procedimento sono indagati due paramedici che intervennero il giorno del suo ingresso al pronto soccorso del San Giovanni di Dio e due sanitari che operarono sulla paziente quando le sue condizioni erano ormai critiche.

Il difensore dei familiari della giornalista-insegnante, l'avvocato Daniela Posante, si oppone alla chiusura del caso.

Prima di sentire in udienza le conclusioni di tutte le parti parti (lo stesso pm e i difensori degli indagati, ovvero gli avvocati Silvio Miceli, Giovanni Crosta e Salvatore Maurizio Buggea), è stata disposta l'acquisizione della documentazione. Si torna in aula l'11 ottobre. 

Il 13 luglio, davanti al gup Stefano Zammuto, è invece in programma l'udienza preliminare a carico di Gioacchino Brucculeri, 69 anni, medico in servizio alla Guardia medica; Maurilio Castelli, sanitario in servizio al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio e Francesco Sciortino, medico curante della donna di cui il pm, a contrario degli altri quattro indagati, chiede il rinvio a giudizio. 

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