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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il processo / Favara

Imprenditore freddato a Ferragosto, in aula l'esame dei cellulari

Il consulente della procura ha riferito sull'acquisizione dei telefoni nel corso delle indagini sulla morte di Salvatore Lupo: sotto accusa l'ex suocero Giuseppe Barba

L'esame dei cellulari sequestrati durante le indagini, da cui arriverebbe la conferma dei rapporti tesi fra vittima e imputato, è stato al centro dell'ultima udienza del processo per l'omicidio di Salvatore Lupo. 

Il consulente del pubblico ministero Paola Vetro, rispondendo anche al legale di parte civile Daniela Posante e a quello dell'imputato Salvatore Pennica, ha ricostruito così in aula questo segmento dell'indagine sull'omicidio dell'imprenditore ed ex consigliere comunale di Favara, ucciso nel tardo pomeriggio di Ferragosto dell'anno scorso all'interno di un bar del paese a colpi di pistola.

Per il delitto è imputato, davanti alla Corte di assise presieduta da Giuseppe Miceli, l'ex suocero Giuseppe Barba, 67 anni, col quale ci sarebbero stati fortissimi contrasti legati alla separazione fra l'imprenditore e la figlia.

In aula, in precedenza, sono stati ascoltati alcuni carabinieri, citati dal pubblico ministero Paola Vetro, che hanno ricostruito i primi passi investigativi successivi all'omicidio. Barba sarebbe stato tradito dalle immagini di un video, estratto dalle telecamere di un impianto di videosorveglianza, che immortala la sua Fiat Panda mentre effettua un tragitto nella direzione della via IV novembre, dove, in un bar, è stato commesso l’omicidio a colpi di pistola dell'imprenditore che gestiva una serie di comunità per disabili e operava nel settore dell'edilizia.

All'origine del delitto ci sarebbero i contrasti economici fra vittima e imputato successivi alla separazione di Lupo con la moglie di Barba.

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