rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Licata

"Tangenti ad imprenditore per insabbiare indagini", condannato un finanziere

Giuseppe Bianco si era proposto di fargli avere delle notizie riservate. L’uomo è stato processato nel 2012 e sospeso dal servizio

Condannato in via definitiva per concussione, un ex finanziere licatese in servizio al nucleo di polizia giudiziaria della Procura di Gela. L’uomo è Giuseppe Bianco, di 39 anni. Il licatese adesso dovrà ance risarcire 7 mila euro per il danno procurato all'immagine delle fiamme gialle. L’uomo, secondo quanto fa sapere l’edizione odierna del Giornale di Sicilia, nel 2012 era stato arrestato dopo aver chiesto tangenti ad un imprenditore nisseno per insabbiare alcune indagini. Ad incastrarlo era stato il video girato con una microtelecamera piazzata nell'orologio della vittima dalle cui mani aveva ricevuto 5 mila euro, la prima tranche dei 60 mila euro pattuiti per “fare scomparire quel decreto là”.

I soldi chiesti in cambio dovevano servire per insabbiare un'inchiesta della procura di Gela. L'imprenditore, titolare tra l'altro di un villaggio turistico, era indagato insieme ad altri familiari. Giuseppe Bianco si era proposto di fargli avere delle notizie riservate. L’uomo è stato processato nel 2012 e sospeso dal servizio. Per lui una condanna a 3 anni di reclusione ed anche una interdizione dai pubblici uffici.

Il giudice aveva anche disposto la trasmissione di alcuni verbali in Procura per valutare il reato di calunnia ordinando, infine, la confisca di un orologio Rolex e di altri beni sequestrati. Nel 2015 la Corte d'appello di Palermo aveva confermato la condanna abbassandola 2 anni e 6 mesi. Sentenza diventata definitiva.

Citato in giudizio dalla procura contabile per un presunto danno all'immagine di 10 mila euro, Bianco è stato condannato a versarne 7 mila al Corpo della Guardia di finanza. “Nella fattispecie – si legge nelle motivazioni - il collegio valuta anzitutto la gravità del comportamento illecito tenuto dal convenuto e l'entità del suo scostamento rispetto ai canoni ai quali egli avrebbe dovuto obbligatoriamente ispirarsi (cosiddetto criterio oggettivo), venendo in evidenza la circostanza che egli ha agito in qualità di finanziere scelto della Guardia di finanza: non appare, pertanto, dubitabile la valenza rappresentativa di tale soggetto nei confronti della collettività e la gravità della strumentalizzazione della funzione pubblica affidatagli al conseguimento di scopi illeciti (cosiddetto criterio soggettivo)”

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Tangenti ad imprenditore per insabbiare indagini", condannato un finanziere

AgrigentoNotizie è in caricamento