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Venerdì, 26 Aprile 2024
Squadra Mobile

L'inchiesta antidroga "Hybris", contestate anche alcune cessioni di armi

Documentate diverse cessioni di "roba" che hanno fatto configurare il concorso in spaccio di stupefacenti

“Fiumi” di cocaina fra Licata e Catania, ma non soltanto. Non c’è solo l’associazione per delinquere per detenzione di sostanze stupefacente ai fini di spaccio, ma anche – come ipotesi di reato – il concorso in detenzione ai fini di spaccio. Ed è in questo ambito investigativo che sarebbero rientrate le cessioni di cocaina non imputabili, appunto, alla presenta organizzazione. Ma le indagini hanno permesso di portare alla luce anche cessioni di armi.

Da tempo ormai è risaputo che tanto a Licata, a Gela, Campobello – ma anche Agrigento che non rientra nell’inchiesta antidroga “Hybris” – che la “roba”, tanto nei pressi dei locali della movida quanto nel resto dei centri, circola audacemente. E non soltanto fra giovanissimi. L’inchiesta della Squadra Mobile della Questura di Agrigento non ha fatto altro, purtroppo, che confermare questo trend che è veramente, drammaticamente, allarmante. Sono state, dai poliziotti della Squadra Mobile, documentati, nell’inchiesta, anche cessioni di cocaina non esagerate: poco più di 400 o 500 grammi, da cui erano ricavabili – emerge dall’inchiesta – 1.903 dosi medie singole.

Contestate anche le cessioni di armi. E di questo – stando agli atti dell’ordinanza firmata dal gip del tribunale di Palermo, su richiesta dei magistrati della Dda – sarebbero accusati Michele Cavaleri e Calogero Forti: “per avere il Forti posto in vendita su esplicita richiesta del Cavaleri un’arma comune da sparo”. Il fatto-reato contestato, in questo caso, risale alla data anteriore e prossima del primo dicembre 2021”.

Il grosso dell’inchiesta “Hybris” è comunque focalizzata sul giro di sostanze stupefacenti, per cui qualcuno degli indagati si “sarebbe avvalso anche della propria figlia minorenne”. Oltre alla cocaina, nel gruppo sarebbe girata anche marijuana. Adesso gli indagati,  rappresentati dagli avvocati Vinciguerra, Gaspare Lombardo, Santo Lucia, dovranno prepararsi per l’interrogatorio che si terrà nelle prossime ore, cercando, naturalmente, di difendersi e spiegare, laddove possibile, come e perché sono venuti in possesso di sostanze stupefacenti.

Intanto, i poliziotti della Questura di Agrigento – siano della Squadra Mobile che dei commissariati – continueranno, anche in altre realtà, a sviluppare le proprie attività investigative per prevenire e reprimere il consumo, e dunque lo spaccio, di stupefacenti. (*CR*)

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