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Cronaca Porto Empedocle

Porto Empedocle, il sindaco: "Così può rinascere il centro storico"

Esperti a confronto in una tavola rotonda che si è svolta nella Torre di Carlo V. La scommessa del primo cittadino: "Farne un borgo degli antichi mestieri"

Rilanciare il centro storico di Porto Empedocle, puntando sulla sinergia tra pubblico e privato. Di questo si è discusso nel corso della tavola rotonda "Qualità dei centri storici, motivi e ragioni di un recupero consapevole", che si è svolta venerdì scorso nella Torre di Carlo V. Il dibattito, preceduto da una passeggiata tra le vie del centro, è stato parte integrante dell’iniziativa “Percorsi d’inchiostro”, organizzata dall’associazione culturale “Oltre Vigata”.

"Percorsi di inchiostro" a Porto Empedocle

Oltre al sindaco Ida Carmina e al presidente dell’associazione Danilo Verruso, hanno partecipato all’incontro il presidente dell'Inarsind Agrigento, Luca Cosentino; il presidente dell'Ordine degli Architetti di Agrigento, Piero Fiaccabrino; il presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Agrigento, Domenico Armenio e il presidente dell'Istituto nazionale di Bioarchitettura, Matteo Alberto Catanese.

Nel corso della tavola rotonda, si è parlato del recupero del centro storico che non sia solo fine a se stesso, ma funzionale allo sviluppo, anche economico, del territorio. “La scommessa è di rivitalizzare il centro storico – ha spiegato ad Agrigentonotizie il sindaco Ida Carmina – facendone anche un borgo di antichi mestieri che si stanno perdendo, utilizzando piccoli spazi in disuso per fare formazione ai giovani. C’è stato, ad esempio, chi si è offerto per un corso gratuito per il taglio dei capi in pelle, cosa che poi potrebbe creare lavoro, dando vita a varie attività”.

L’esempio da seguire per l’amministrazione è quello della Farm Cultural Park di Favara, diventata punto di riferimento per l’arte contemporanea, attraverso un’azione di recupero dei vecchi cortili del centro storico. “Dobbiamo pensare ad un nuovo mecenatismo – ha aggiunto il sindaco - , non ci si può muovere soltanto se arrivano i finanziamenti pubblici, ma ci deve essere davvero un’integrazione tra pubblico e privato, tra politica e impresa. Tanti empedoclini ci credono, nel corso della passeggiata ci hanno accolto decorando le strade con cesti e fioriere, è un segnale che fa ben sperare per il futuro”. 

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