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Cronaca Licata

Niente bagnini sulle spiagge di Licata, due consiglieri: "Violata la legge"

Angelo Vincenti e Giuseppe Todaro, presidenti delle commissioni consiliari turismo e sanità, rilevano che "è la norma regionale 17 del '98 ad obbligare i Comuni a garantire il servizio di salvataggio sugli arenili liberi". Nei giorni scorsi erano stati i baywatch volontari a protestare

Angelo Vincenti e Giuseppe Todaro, presidenti delle commissioni Turismo e Sanità del consiglio comunale di Licata, hanno chiesto al presidente Carmelinda Callea la convocazione congiunta dei due organismi per affrontare la questione del mancato avvio, quest’anno, del servizio di salvataggio sulle spiagge di Licata. 
“Rileviamo – scrivono Vincenti e Todaro - la grave inottemperanza dell’ente in ordine all’obbligo previsto dalla legge regionale 17 del 1998 riguardante l’istituzione del servizio di vigilanza e salvataggio delle spiagge libere del territorio comunale. Corre l’obbligo di sottolineare il grave rischio di incolumità pubblica cui sono esposte le migliaia di cittadini e turisti che affollano gli svariati chilometri di spiagge libere che il nostro territorio vanta”. 
A Licata i bagnini sono presenti sulle spiagge libere, ininterrottamente, ormai dal ’97, ma quest’anno il Comune ha deciso di non avviare il servizio per la mancanza dei fondi. Nei giorni scorsi erano stati gli stessi bagnini a scrivere al sindaco Angelo Cambiano suggerendogli di prelevare dagli introiti della tassa di soggiorno i 46.000 euro necessari per garantire il salvataggio sulle spiagge. 
 

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