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Concetta Rizzo

Responsabile di Redazione

Quelle bottiglie di vetro lasciate fuori dallo stadio e i disordini dopo il derby, tanti gli "alert" che quei tafferugli hanno fatto risuonare

La partita d'andata del primo turno di Coppa Italia era stata ritenuta "a rischio" dalle forze dell'ordine. Inevitabile l'interrogativo: perché non è stata vietata la vendita di alcolici e l'asporto di bottiglie di vetro? Gli arrestati, e alcuni tifosi biancazzurri, hanno chiesto "scusa" e stretto la mano al dirigente della polizia rimasto ferito. Ma sono solo "lacrime di coccodrillo"

Gli "alert" che sono risuonati dopo l'andata del primo turno di Coppa Italia di Eccellenza, il derby fra Akragas e Pro Favara, sono stati innumerevoli. Il servizio di ordine pubblico ha funzionato alla perfezione - e lo hanno dimostrato i fatti: solo due i poliziotti rimasti contusi (per fortuna non si sono determinati casi di sfregio permanente ndr.), 7 gli arresti, 2 le denunce alla Procura e 9 i Daspo - ma i campanelli d'allarme impongono, in vista dell'avvio del campionato, attività propedeutiche per fare in modo che nessun altro gruppetto di ultras sia più messo nelle condizioni di determinare scontri e fare del male alle forze dell'ordine. Perché polizia, carabinieri e guardia di finanza non possono certamente fare tutto da soli. Occorre di fatto che, in aggiunta al servizio di ordine pubblico, vengono predisposte squadre di netturbini per ripulire i perimetri esterni agli stadi e vengano, magari anche, firmate ordinanze che vietino la vendita di alcolici in bottiglie di vetro. 

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"Era una partita a rischio perché, fra le due squadre, c'è sempre stata una rivalità che, già in passato, nel 2020, era sfociata in episodi di intemperanza. In quell'occasione ci furono più denunciati. Eravamo quindi preparati, avevamo predisposto un servizio forte - ha spiegato, durante la conferenza stampa svoltasi in Questura, il vice questore aggiunto Sergio Carrubba che dirige la Digos - Già prima della partita avevamo individuato all'esterno dello stadio, nei pressi della Curva Sud dei tifosi locali, delle mazze, dei bastoni che sono stati sequestrati a carico di ignoti. Non ci aspettavamo però quanto è avvenuto contro di noi". 

Trattandosi di una partita ritenuta "a rischio", è inevitabile un interrogativo: non si poteva firmare un'ordinanza per vietare la vendita di alcolici e l'asporto di bottiglie di vetro? Gli ultras biancazzurri, per come come sono andati i fatti, avrebbero quasi certamente aggredito ugualmente i poliziotti che erano all'esterno dello stadio Esseneto. Ma non avrebbero avuto a disposizione quelle bottiglie di vetro. Perché oltre ai grossi massi, trovati appunto lungo il perimetro del campo sportivo, sono state tante - anzi tantissime - le bottiglie di vetro, di birra per la precisione, che sono state lanciate contro le forze dell'ordine. Ed alcune di queste bottiglie, appunto, hanno preso in pieno, ferendoli, il commissario capo Francesco Sammartino e l'assistente capo Ezio D'Ambra. Un altro "alert" è stata la mancanza della squadra di netturbini pronta a ripulire subito il perimetro esterno dello stadio di Agrigento. Anche in questo caso, qualora fossero stati presenti gli operatori ecologici, se i tifosi biancazzurri avessero voluto avrebbero trovato altro da scagliare contro le forze dell'ordine. 

Sono stati tanti, però, forse troppi i "se". Quello che è emerso è che le forze dell'ordine non possono certamente fare tutto da soli. Se una partita di calcio, o un qualunque altro evento, viene ritenuto "a rischio" serve - è indispensabile - la collaborazione fra enti. Ed ognuno, per la propria parte, deve creare le condizioni affinché nessuno si faccia male. Esattamente per come viene fatto in occasione della movida del centro storico e di San Leone o di eventi e kermesse come la tradizionale festa in onore di San Calogero e la Sagra del Mandorlo in fiore.

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Gli arrestati hanno chiesto scusa ed hanno stretto la mano al dirigente ferito, il commissario Francesco Sammartino. Qualche altro tifoso biancazzurro, non coinvolto nei tafferugli, ha fatto lo stesso. "Non ci sono state scuse ufficiali - ha detto, incalzato dai giornalisti, il vice questore aggiunto Sergio Carrubba - . Sò, perché me lo ha riferito il collega, che qualcuno s'è scusato con il dirigente ferito, ma sono 'lacrime di coccodrillo'". I due poliziotti rimasti feriti stanno bene. Hanno riportato pochi giorni di prognosi - sette a testa - per lievi contusioni. Ma sarebbe potuta andare peggio. Molto peggio. "Se le bottiglie li avessero colpiti al volto, parleremmo di sfregi permanenti" - ha tagliato corto il primo dirigente Daniele De Girolamo - . 

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