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Domenica, 28 Aprile 2024
Ridurre i rischi

Come ridurre il colesterolo alto in modo naturale

Correggere l'alimentazione integrando alcune sostanze di origine naturale può aiutare a tenere sotto controllo il colesterolo cattivo, ma solo se si soffre di dislipidemie non gravi (alterazioni nella quantità di grassi nel sangue)

Nel nostro Paese sono più di 224.000 le persone che muoiono ogni anno per malattie cardiovascolari, di queste circa 50.000 sono legate al mancato controllo del colesterolo. Un problema che sta riguardando sempre più giovani. Secondo uno studio presentato all’American College of Cardiology, negli ultimi dieci anni gli infarti negli under 40 sono aumentati del 2% l’anno rispetto a quelli registrati negli over 40, e il colesterolo elevato è risultato il fattore di rischio più rilevante per gli attacchi cardiaci ‘precoci’. In Italia circa 1 cittadino su 6 è colpito da dislipidemie lievi e moderate, cioè alterazioni nella quantità di grassi nel sangue, in particolare trigliceridi e colesterolo. Per tenere bassi i livelli di colesterolo e ridurre il rischio di eventi cardiovascolari, ai pazienti ad alto rischio vengono, laddove non ci siano controindicazioni, prescritte le statine: farmaci ad azione ipocolesterolemica (che riducono il colesterolo).

Tuttavia, - come suggeriscono le linee guida nazionali e internazionali (quali quelle dell'ESC/EAS 2019) - nelle forme di dislipidemia lievi (cioè che presentano un rischio cardiovascolare non elevato), è possibile ridurre i livelli di colesterolo correggendo l'alimentazione (più grassi insaturi, come quelli dell'olio d'oliva o dell'avocado, e meno grassi saturi (animali) e grassi trans (contenuti in molti prodotti industriali)) insieme ad un incremento dell'attività fisica e ad un corretto stile di vita che non preveda né fumo né alcol. Inoltre, gli esperti suggeriscono anche l’assunzione di sostanze di origine naturale con effetti positivi sui grassi nel sangue. Lauren Ball, professoressa di salute e benessere comunitario presso l'Università del Queensland (Australia), ed Emily Burchdietista e docente presso la Southern Cross University (Australia) suggeriscono quali sono quelle più efficaci.

Perché il colesterolo alto è pericoloso

Esistono due tipi di colesterolo: quello "cattivo" (o LDL) quello "buono" (o HDL). Entrambi vengono trasportati nel flusso sanguigno all'interno di molecole chiamate lipoproteine. Le Lipoproteine a bassa densità trasportano il colesterolo sintetizzato dal fegato alle cellule di tutto il corpo, mentre le Lipoproteine ad alta intensità rimuovono il colesterolo in eccesso dai diversi tessuti e lo trasportano nuovamente al fegato, che poi provvede ad eliminarlo. Quando il valore delle LDL (Lipoproteine a bassa densità) supera i 130 mg/dL iniziano i guai. Perché? Semplice: queste proteine possono essere ossidate e in seguito riconosciute da particolari cellule del sistema immunitario (i macrofagi) che le "inglobano" nelle pareti dei vasi sanguigni ostacolando il flusso ematico. Se questo fenomeno si verifica nelle arterie coronariche fino al blocco della circolazione può verificarsi un infarto, se invece interessa le arterie cerebrali un ictus.

Le fibre alimentari solubili

"Per ridurre significativamente i livelli di colesterolo totale e di colesterolo LDL - dicono le esperte - si dovrebbero assumere più fibre alimentari solubili". Un tipo di fibra che si dissolve in acqua e forma una sostanza gelatinosa nell'intestino che riduce o rallenta l'assorbimento di alcuni nutrienti, come carboidrati e grassi, contribuendo al controllo dell'ipercolesterolemia. Il gel si lega alle molecole di colesterolo impedendone l'assorbimento nel flusso sanguigno e consentendone l'eliminazione dall'organismo attraverso le feci. Le fibre solubili si trovano in cibi integrali come frutta, verdura, avena, orzo, fagioli e lenticchie. Tuttavia, sul mercato sono presenti anche molti integratori a base di fibre solubili che possono aiutare a ridurre il colesterolo, come ad esempio:

  • Fibre solubili naturali, come l'inulina (ad esempio il BeneFibra) o lo psillio (ad esempio il Metamucil) o il beta-glucano (presente nell'avena macinata);
  • Fibre solubili sintetiche, come il polidestrosio, le destrine di grano o la metilcellulosa;
  • Fibre naturali insolubili, come i semi di lino, che migliorano anche la regolarità intestinale.

La maggior parte di questi integratori si presentano sotto forma di fibre che si aggiungono al cibo o si sciolgono in acqua o bevande. "Tra questi - spiegano le esperte -, lo psillio è l’integratore di fibre che ha mostrato più delle altre di poter poter ridurre i livelli di colesterolo. È stato studiato in almeno 24 studi randomizzati e controllati di alta qualità, che hanno dimostrano come il consumo di circa 10 g di psillio al giorno (1 cucchiaio), come parte di una dieta sana, può abbassare significativamente i livelli di colesterolo totale del 4% e i livelli di colesterolo LDL del 7%".

I probiotici

I probiotici sono micro-organismi vivi che, somministrati in quantità adeguate, apportano una serie di benefici alla salute dell’organismo, come rafforzare il sistema immunitario, alleviare i sintomi legati alla sindrome del colon irritabile, prevenire le infezioni vaginali e le allergie, proteggere dal tumore dell'intestino. E’ stato, inoltre, dimostrato, che sono in grado di ridurre in modo efficace e significativo i livelli del colesterolo LDL. In che modo? Per questi batteri il colesterolo è un alimento: lo utilizzano per ottenere energia integrandolo nelle loro membrane e pareti cellulari, in questo modo evitano che venga assorbito dall'organismo e ne favorisco l’eliminazione attraverso le feci.

"L’uso dei probiotici per ridurre il colesterolo è un nuovo campo di ricerca molto promettente - affermano le esperte -. In una meta-analisi del 2018, i ricercatori hanno esaminato i risultati di 32 studi e visto che le persone che hanno assunto probiotici hanno ridotto il livello di colesterolo totale del 13%. Altre revisioni sistematiche supportano questi risultati. La maggior parte di questi studi sono stati utilizzati probiotici contenenti Lactobacillus acidophilus e Bifidobacterium lactis, disponibili in capsule o polveri e consumati quotidianamente. Tuttavia, gli effetti probabilmente variano a seconda dei ceppi probiotici utilizzati, se si assume il probiotico ogni giorno come indicato, nonché in base allo stato di salute e alla dieta".

Il riso rosso fermentato e la monacolina K

Il riso rosso fermentato è molto utilizzato negli integratori alimentari (solitamente in forma di capsule) per abbassare i livelli di colesterolo cattivo. Viene ricavato per fermentazione dal riso comune ad opera di un particolare microrganismo chiamato "lievito rosso" (Monascus purpureus) che, nel procedimento chimico di fermentazione, rilascia residui metabolici chiamati "monacoline". Queste ultime somigliano per struttura chimica e modus operandi alle ben note statine, e pertanto sono capaci di abbassare i grassi nel sangue, e in particolare il colesterolo. Tra le molecole rilasciate dal lievito rosso nel processo di fermentazione, la monacolina k è la più efficace, poiché è in grado di inibire l'enzima chiave della biosintesi del colesterolo, che si trova negli epatociti (cellule del fegato), normalizzando i livelli di colesterolemia totale e quelli di colesterolo LDL (cattivo).

"Tuttavia - sottolineano le esperte -, una revisione sistematica del 2022 che ha analizzato i dati di 15 studi randomizzati e controllati, e visto che l’assunzione di integratori di riso rosso fermentato (200-4.800 mg al giorno) era più efficace nel ridurre i grassi nel sangue noti come trigliceridi, ma meno efficace nel ridurre il colesterolo totale rispetto alle statine".

Dieta e integratori non sono sempre sufficienti

Nelle forme di dislipidemia grave, quando cioè è presente un rischio cardiovascolare elevato, i soli cambiamenti nella dieta (con o senza integratori) potrebbero non essere sufficienti per abbassare sufficientemente i livelli di colesterolo. In questi casi, a seconda dei livelli di colesterolo e di altri fattori di rischio, potrebbero comunque essere prescritte le statine. "Tuttavia - concludono le esperte - in caso di colesterolo alto, è bene sempre parlare con il proprio medico di famiglia, prima di assumere qualsiasi tipo di integratore o farmaco".

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