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Lunedì, 29 Aprile 2024
Gli sviluppi / Palma di Montechiaro

"La moglie si inventò aggressione con l'acido ma la vittima era lui": cinquantenne torna in libertà

Il provvedimento del gip è stato notificato all'ospedale Cannizzaro dove si trova ricoverato al centro grandi ustioni: ieri sera l'arresto della donna accusata della messinscena. A "tradirla" sarebbe stata la borraccia contenente l'acido e trovata nela scala

Dopo l'arresto di Silvana Sfortuna, la cinquantenne di Palma accusata di avere architettato la messinscena, fingendo di essere stata aggredita dal marito che le aveva tirato l'acido in faccia, l'uomo torna libero.

Il gip del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, che ha firmato l'ordinanza cautelare in carcere a carico della donna, ha ordinato la liberazione nei confronti del marito nei cui confronti sono venuti meno tutti i gravi indizi di colpevolezza. 

Il quarantottenne è stato  arrestato il 5 dicembre dalla polizia con le accuse di lesioni gravissime ai danni della donna. Da sempre le due versioni sono state opposte. La moglie, collocata in una struttura riservata e protetta dopo avere denunciato maltrattamenti, ha sostenuto di averlo contattato, tenendo all'oscuro polizia e responsabili della comunità, per prendere degli indumenti.

VIDEOINTERVISTA. Parla la donna sfigurata con l'acido: "Lo contattavo per avere le prove"

Dopo avere preso appuntamento nella casa coniugale l'uomo l'avrebbe "accolta" con una bottiglietta di acido in mano e glielo avrebbe spruzzato in volto provocandole ustioni nella parte destra del viso. La stessa, dopo 24 ore, è tornata nella comunità.

Ben più preoccupanti le condizioni del marito rimasto ustionato in maniera grave alle mani, al volto e al collo tanto da essere ancora ricoverato al centro grandi ustioni dell'ospedale di Catania dove era piantonato e gli è stato notificato il provvedimento di liberazione. Il 48enne ha subito diversi interventi chirurgici ed è ancora in gravi condizioni.

Calunnia e sfregio permanente: tutte le accuse a carico della donna

"Non ho neppure toccato la bottiglietta, è stata lei ad aggredirmi". Il procuratore di Agrigento, Giovanni Di Leo, insieme alla polizia, lo aveva interrogato personalmente in ospedale e ha deciso di approfondire la questione. Ieri sera la svolta che arriva prima degli esami di laboratorio, fissati per il 9 gennaio, sulla bottiglietta e la borsa contenente gli indumenti che dovevano essere studiati dalla polizia scientifica alla ricerca di impronte.

Il suo legale Calogero Sferrazza aveva presentato istanza al tribunale del riesame definendo "inverosimile" la versione della donna. Le indagini svolte sul campo dalla squadra mobile hanno ribaltato la ricostruzione. Ulteriori dettagli saranno forniti in mattinata in una conferenza stampa in procura. 

Intanto, è stato fissato per domani alle 9,30 l'interrogatorio di garanzia della donna che ha nominato come difensore l'avvocato Giuseppe Vinciguerra. A tradire la donna, fra le altre cose, sarebbe stata la borraccia contenente l'acido che è stata trovata nella scala: le indagini hanno consentito di accertare che era stata proprio la donna ad acquistarla in un negozio di cinesi. 

(Aggiornato alle 12)

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