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Lunedì, 29 Aprile 2024
Procura e Squadra Mobile / Villaggio Mosè

La tragedia del Villaggio Mosè, le ricostruzioni: quattro contro uno e "omicidio mediante errore"

L'attività investigativa, ancora in corso, ha permesso d'accertare che, nel piazzale della concessionaria di auto, vi sarebbe stata un'aggressione - i palmesi contro l'agrigentino - con conseguente colluttazione. Ecco la contestazione mossa ai tre fermati

"Omicidio mediante errore". Questa la contestazione mossa ai tre palmesi, destinatari del provvedimento di fermo della Procura della Repubblica. Provvedimenti che sono stati disposti, dal pm Gaspare Bentivegna, per pericolo di fuga e di reiterazione del reato e che hanno, al momento, fatto finire nella casa circondariale "Pasquale Di Lorenzo" i tre indagati.

Di fatto, stando alla fattispecie ipotizzata da squadra mobile e Procura della Repubblica, i palmesi avrebbero voluto e cercato di uccidere il concessionario di auto, ma nell'esecuzione del reato - per errore appunto - è stata uccisa un'altra persona: Roberto Di Falco, 38 anni di Palma di Montechiaro, che aveva raggiunto il piazzale della concessionaria proprio in compagnia dei tre.  

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Ai fermi si è arrivati dopo circa 12 ore di indagini, coordinate in prima persona dal procuratore Giovanni Di Leo. Attività investigativa che è ancora in corso e che è quindi relativa. Continuando, nell'accertamento e ricostruzione dei fatti, sarebbe stato appurato negli ultimi minuti che, nel piazzale della concessionaria all'ingresso del Villaggio Mosè non c'è stata affatto una rissa, ma vi sarebbe stata un'aggressione - quattro contro uno - con conseguente colluttazione. Ed è durante la colluttazione che si è determinata la tragedia. Scontato che per questa ricostruzione abbiano dato una mano d'aiuto le telecamere di videosorveglianza, i cui filmati sono stati acquisiti subito dopo l'arrivo dei poliziotti della sezione Volanti e squadra mobile. 

Le dichiarazioni acquisite dalla polizia, in merito alla ricostruzione dei fatti, durante la notte di interrogatori fatti in questura, sono state invece contrastanti, se non diametralmente opposte. Alla base dell'aggressione-colluttazione-tragedia vi sarebbe il pagamento di un'autovettura - durante una ordinaria compravendita - con assegni non esigibili poiché scoperti.

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